L'ANALISI
04 Settembre 2024 - 05:10
CREMA - Dopo i furti di biciclette degli anni scorsi, la velostazione di piazza Martiri della Libertà sconta ora una nuova piaga: quella dei bivacchi. A quanto pare, complici anche gli ultimi due mesi di grande caldo, c’è chi la sceglie come rifugio diurno per ripararsi dalla calura e per trovare una spina a cui attaccare il caricabatterie del cellulare.
Si tratta soprattutto di senzatetto che dal parco di Porta Serio, si spostano di qualche centinaio di metri. Le forze dell’ordine, in primis la Polizia locale, intervengono di frequente. «Quando dalle telecamere di videosorveglianza notiamo la presenza di persone che stazionano all’interno del deposito di biciclette, provvediamo a inviare una pattuglia per farle uscire» conferma il comandante degli agenti, Dario Boriani.
Alcuni cittadini hanno segnalato sui social e alle stesse forze dell’ordine anche il problema legato ai rifiuti che vengono abbandonati all’interno della velostazione dai bivaccatori seriali: lattine di birra, bottigliette di vetro, sacchetti e altri rimasugli. Qualcuno utilizza gli angoli della struttura come latrina. Aumenta il degrado e sovente i cestini per l’immondizia vengono riempiti all’inverosimile. Periodicamente gli operatori di Aprica passano a ripulire, ma, a quanto emerge dai racconti di chi frequenta abitualmente lo scalo ferroviario, gli incivili sono più veloci nello sporcare.
«Al momento non abbiamo ricevuto segnalazioni di nuovi furti di biciclette all’interno della velostazione o nei pressi della stessa e non si registrano danneggiamenti e vandalismi– conclude Boriani —: in passato abbiamo già denunciato diversi soggetti proprio per questi motivi. Adesso, per quanto di nostra competenza, siamo impegnati solo in interventi quando, appunto, notiamo che ci sono persone che permangono a lungo all’interno del deposito».
Non è escluso che questi bivacchi avvengano anche la sera. Per entrare nella velostazione, basta utilizzare un documento elettronico in corso di validità, ad esempio la tessera sanitaria. Si passa sul lettore della porta d’ingresso e la stessa si apre. L’uscita è invece con un maniglione a spinta. Il deposito è in grado di ospitare sino a 200 biciclette: era stato realizzato negli anni scorsi proprio come servizio per chi utilizza treni e pullman (adiacente c’è anche l’hub dei bus), in modo che possa lasciare la propria bicicletta in un luogo sicuro e video sorvegliato. Una soluzione adottata anche per eliminare il parcheggio selvaggio delle due ruote sul piazzale dello scalo, dopo la riqualificazione urbanistica che lo ha caratterizzato nell’ambito del progetto Crema 2020.
L'EX SCOGLIO E LE VILLETTE SUL VACCHELLI
Si sono ridotti negli ultimi tempi in città i rifugi per le persone senzatetto. Alcuni di quelli tradizionali, infatti, sono stati chiusi o addirittura smantellati. Si è iniziato con il togliere le coperture in eternit contenente amianto nell’area Nord-ovest, su quelli che erano i capannoni della ex Everest. Senza più un riparo sulla testa, i cosiddetti invisibili avevano traslocato nella ex Bassano Grimeca di San Bernardino.
Lo scorso anno, tuttavia, l’area è stata acquistata all’asta e la nuova proprietà ha smantellato i capannoni. Un rifugio alternativo era stato trovato all’ecomostro di via Lago Gerundo, ma anche qui, dopo che era stato trovato un clochard senza vita, è stata disposta la chiusura. L’edificio è stato sigillato più di un anno fa e da allora non è più praticabile.
Da qualche parte, comunque, i senzatetto devono pure andare e allora la loro nuova collocazione è l’ex pizzeria Lo Scoglio di viale Santa Maria. Anche questa costruzione, a due passi dalla stazione, è stata comunque acquistata e quando inizieranno i lavori di ristrutturazione gli occupanti saranno costretti a sgomberare. Tra i pochi luoghi rimasti per accogliere chi non ha un tetto sopra la testa sono rimaste le villette a schiera lungo il canale Vacchelli.
Di notte, gli abitanti della zona vedono delle luci che confermano la presenza di qualcuno. Con il dormitorio della Caritas chiuso per sei mesi all’anno, un rifugio è sempre necessario.
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