L'ANALISI
03 Settembre 2024 - 05:30
Nel riquadro Militello (Cisl), Pegno (Uil) e Caridi (Cgil)
CREMONA - Insegnanti destabilizzati dall’aumento a sorpresa di posti a ruolo per il sostegno. È del 27 agosto il decreto emanato dall’Ufficio Scolastico Regionale: per Cremona, i posti disponibili per insegnanti specializzati nel sostegno passeranno da 38 a 100, grazie al sistema della minicall. «Questa decisione – si legge in una lettera indirizzata a Imerio Chiappa, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona, da «gli insegnanti e le insegnanti della Provincia di Cremona» che hanno avviato il percorso di specializzazione — ci ha lasciati perplessi e preoccupati perché, di fatto, esaurisce quasi del tutto, in un unico turno di nomina, i posti a disposizione di un organico di diritto».
I timori riguarderebbero i posti di ruolo per gli anni futuri, che verrebbero a ridursi notevolmente. «Pensiamo di avere il diritto di sapere, in tutta trasparenza, come mai questo Ufficio Scolastico Territoriale abbia accettato una nuova numerica così elevata da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, che ha cambiato senza dare spiegazioni in meno di ventiquattro ore».
La minicall è uno strumento che permette a partecipanti di altre regioni di fare richiesta per un’altra regione con capacità ricettive maggiori. Tale è, ad esempio la Lombardia. Con questo sistema, dunque, il timore è che i posti vengano riempiti quest’anno da insegnanti di altre regioni, e che i cremonesi rimasti fuori non riescano ad integrarsi nel sistema i prossimi anni, rimanendo paralizzati in una condizione di precariato.
«Molti degli aspiranti supplenti – scrivono gli insegnanti – se avessero saputo prima di questa ingente numerica, avrebbero magari inserito molte più scuole opzionabili nell’apposita pratica da presentare ad inizio agosto, invece che trovarsi davanti a uno scenario che ora non possono più modificare, rischiando concretamente di non poter più lavorare. Siamo ben consapevoli — concludono gli insegnanti — del diritto di un insegnante specializzato a ricevere il posto di ruolo. Nessuno lo discute. Sappiamo però anche bene che le Università del Nord Italia forniscono una numerica di accesso ai corsi di abilitazione al sostegno molto inferiore alle necessità reale, mentre quelle del Centro Sud fanno l’esatto contrario, creando insegnanti abilitati in esubero che poi non trovano lavoro in loco».
La richiesta finale è quella di «nuovi e numerosi impieghi a tempo indeterminato», ponendo un freno ai posti da dare a ruolo con minicall veloce.
Secondo la Cisl, la manovra dell’Usr avrà comunque risvolti positivi. «La scelta è dell’Ufficio Scolastico Regionale – ha commentato Salvatore Militello, Cisl – e il nostro ufficio territoriale ha semplicemente preso atto e messo a disposizione i posti. Questo comporta conseguenze positive dal punto di vista dei ragazzi, che si troveranno tutti ad avere un docente. Questo sistema ha permesso a tanti insegnanti fuori provincia di entrare nel territorio cremonese; di conseguenza, c’è da aspettarsi che in futuro arrivino molte domande di trasferimento, per cui questi posti si libereranno. A quel punto, la possibilità di entrare in ruolo nella nostra provincia ci sarà anche per chi per il momento deve ancora aspettare».
Ulteriori considerazioni riguardano l’organico di fatto, ossia quello formato dai docenti ‘effettivi’ quando l’alunno si iscrive: «Sicuramente ci saranno ulteriori posti – ha spiegato Militello – che questi docenti possono occupare con una supplenza. Quanto alla trasparenza, non credo che manchi chiarezza, in questo senso, da parte delle istituzioni».
È presto per lanciare un allarme – spiega Oreste Pegno, Uil – perché non conosciamo i dettagli dei posti rimasti disponibili. Abbiamo chiesto un raffronto sulle disponibilità residue, ma c’è ancora da attendere. È chiaro che la precedenza al personale sostegno debba andare agli specializzati del settore, e di questi si tratta se parliamo di minicall». Di specializzazione c’è bisogno, e le minicall sono un tentativo in buona fede per risolvere il problema: «Ogni anno assistiamo all’incremento di tanti precari sul sostegno – ha proseguito Pegno – e mai di personale specializzato. Dobbiamo, però, sempre tenere conto che gli specializzati non copriranno mai le esigenze del nostro territorio, per cui confidiamo che nei prossimi mesi ci sia sempre più bisogno di posti. Quest’anno ci e ne saranno diversi ‘accantonati’, che non verranno destinati alle classiche GPS: i posti sono più di quelli che sembrano, per tutti».
Anche la Cgil supporta l’idea della Regione, nonostante sia vicina alla difficoltà degli insegnanti che hanno firmato la lettera: «Capisco la preoccupazione di queste persone – ha affermato Alba Caridi – che si vedono costrette a rimanere ancora precarie; ma con le minicall stiamo parlando di insegnanti specializzati che hanno fatto un percorso di studi. Queste immissioni in ruolo sono necessarie per garantire un certo tipo di stabilità alle nostre scuole».
Caridi ha inoltre ribadito che le supplenze, per definizione, obbligano alla discontinuità: «Non si può parlare di continuità su una supplenza, perché sarebbe un controsenso concettuale. La continuità scatta nel momento stesso in cui c’è un docente di ruolo. Finché si è supplenti non si può parlare di continuità». Tuttavia, ha precisato anche Caridi, «è ancora presto per parlare di mancanza di posti, perché non sono ancora state pubblicate le disponibilità dei docenti».
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