L'ANALISI
02 Settembre 2024 - 19:26
CREMONA - Un triste e preoccupante primato relativo alla pessima qualità dell’aria, che trova conferma anche nella graduatoria pubblicata nei giorni scorsi dall’Agenzia europea per l’ambiente. A livello italiano Cremona è la peggiore città sopra i 50mila abitanti per la concentrazione media giornaliera delle micro polveri Pm 2.5. Si tratta di quelle particelle infinitesimali ancora più dannose per la salute dell’apparato respiratorio, rispetto alle sorelle maggiori, le comunque microscopiche pm10.
La qualità dell’aria di Cremona viene definita ‘scarsa’ da chi ha redatto lo studio e fa rientrare il capoluogo provinciale nella fascia delle peggiori città italiane, purtroppo come maglia nera assoluta. La concentrazione media giornaliera delle micro polveri, calcolata su base annuale, è infatti di 22,3 microgrammi per metro cubo d’aria. Tanto per intendersi l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda una soglia che non superi le cinque parti per milione. A Cremona i valori sono quasi a cinque volte tanto.
Dati non dissimili, seppur più alti, a quelli delle altre città della Pianura padana, area geografica notoriamente tra le più inquinate d’Europa, anche per la sua conformazione a catino. Circondata dalla catena montuosa delle Alpi a ovest, nord e est e dagli Appennini a sud, la fertile terra attraversata dal Po ha il grande difetto di non essere caratterizzata da un ricambio d’aria frutto di venti costanti, sia al suolo, sia negli strati più alti dell’atmosfera. Influisce ovviamente anche l’alta concentrazione di attività umane.
Nelle autunnali e invernali, in concomitanza con i periodi di alta pressione, si verifica un aumento vertiginoso della concentrazione dello smog, come ben evidenziano centinaia di immagini satellitari in cui si vede una spessa coltre grigiastra ricoprire la verde valle padana. Già altre graduatorie, stilate per la concentrazione delle pm10, avevano visto Cremona nel ruolo di maglia nera.
Quest’ultima, prodotta dall’Agenzia europea, prende in esame 372 città del continente con oltre 50.000 abitanti. Nessuna italiana si colloca tra le prime 13, dunque non ci sono casi in cui le pm 2.5 siano sotto i cinque microgrammi per metro cubo d’aria. Lungo lo stivale quella con l’aria meno inquinata è Sassari, al 21º posto assoluto in Europa, seguita da Livorno, Savona, Battipaglia e Siracusa, tutte con una qualità dell’aria che le fa rientrare nella categoria delle città ‘discrete’.
Si tratta di centri urbani che si affacciano sul mare, o sono comunque a pochi chilometri, dunque godono di una ventilazione che contribuisce a disperdere. Altre 29 città hanno una qualità dell’aria ‘moderata’, il che significa una media di 14,2 microgrammi per metro cubo, con concentrazioni quindi ben al di sopra della soglia dell’Oms. Scendendo ulteriormente si trova il gruppone delle peggiori, tra cui le lombarde Milano (19,7 µg/m3), Brescia (20,7 µg/m3), Bergamo (20,9 µg/m3) e la vicina Piacenza (22,2 µg/m3), e molte altre. Unica consolazione, Cremona non è anche maglia nera in Europa, primato in negativo che spetta alla città croata di Slavonki Bord. L’aria migliore si respira invece nella svedese Uppsala.
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