L'ANALISI
12 Ottobre 2023 - 05:20
CREMONA - Fra i bambini più esposti all’inquinamento da PM2.5 il rischio di essere ricoverati per asma è di 15,43 volte maggiore rispetto ai coetanei che respirano meno smog. È questo uno dei principali risultati del secondo filone dell’indagine epidemiologica cremonese, riassunta nello studio «Associazione tra inquinamento atmosferico e patologie respiratorie nella popolazione pediatrica del distretto di Cremona», presentato ieri al Teatro Monteverdi di Cremona. A corollario dello studio emerge anche una buona notizia: la qualità dell’aria è migliorata negli ultimi anni.
Infine, il terzo elemento emerso dallo studio è che non vi sono significative differenze nei risultati fra i bambini residenti a Cremona, quelli nei comuni limitrofi dove sono localizzati insediamenti produttivi (Bonemerse, Crotta d’Adda, Gerre de’ Caprioli e Spinadesco) e il resto del distratto. Esposta dal direttore dell’Osservatorio epidemiologico di Ats Val Padana, Marco Villa, l’analisi aveva l’obiettivo di approfondire la relazione tra l’inquinamento atmosferico e le principali patologie respiratorie pediatriche nella popolazione del distretto di Cremona, nel periodo tra il 2010 e il 2019. Sono stati circa 8mila i bambini fra i 6 e gli 11 anni coinvolti nello studio. Di questi, solo il 4,3% è stato esposto, negli anni presi in esame, a livelli di PM2.5 inferiore ai limiti di legge, cioè una media annuale di 25 microgrammi per metro cubo d’aria.
Ma — e questa è la buona notizia che emerge a corollario dallo studio — i valori di concentrazione di polveri sottili per i quali il rischio di patologia asmatica appare più elevato fanno riferimento ai primi anni di osservazione (2010-2013), caratterizzati da livelli più elevati di inquinamento rispetto ad oggi. Insomma — ha spiegato Villa — la qualità è migliorata e si respira aria più pulita rispetto al 2010. Le concentrazioni medie nel 2019 erano diminuite per tutti e tre gli inquinanti presi in esame, nello specifico del 24% per il PM 2.5, del 20% per il PM10 e del 30% per il diossido di azoto (NO2). Inoltre, la differenza tra la quota di bambini più esposti e quelli meno esposti rispetto all’effetto dell’inquinamento si è ridotta.
A introdurre l’esposizione dei dati è stato il direttore generale dell’Ats della Val Padana, Salvatore Mannino che ha inquadrato questo filone dell’indagine epidemiologica: lo studio condotto è in continuità con il lavoro già pubblicato e presentato lo scorso anno, relativo alla «Valutazione d’impatto sanitario mediante calcolo dei decessi attribuibili alle polveri sottili nel distretto di Cremona». Il prossimo filone indagherà la relazione fra smog e leucemie infantili e, infine, il quarto gli eventi avversi della riproduzione (aborti spontanei, nati sottopeso e prematuri). «Il quadro completo con tutti e quattro i filoni di indagine — ha spiegato Mannino — sarà presentato entro la fine dell’anno. Ats dà priorità all’ascolto dei sindaci e a questo tipo di indagini garantendo terzietà e trasparenza. Proprio per questo abbiamo istituito in Ats un Comitato scientifico per l’epidemiologia ambientale di altissimo livello». In una sala semivuota, ad ascoltare la relazione di Villa c’erano i sindaci dei comuni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con Ats: Cremona, Bonemerse, Gerre de’ Caprioli, Stagno Lombardo, Spinadesco e Sesto.
Nello specifico, è stato indagato il rapporto tra esposizione a PM2.5, PM10 e NO2 ed esiti sanitari quali ricoveri ospedalieri, accessi al pronto soccorso e consumo di farmaci per patologie respiratorie. In particolare malattie dell’apparato respiratorio, infezioni respiratorie acute, polmonite e influenza e asma bronchiale. Tra il 2010 e il 2019 sono stati mediamente 8,4 i ricoveri e 30,7 gli accessi al Pronto Soccorso per malattie dell’apparato respiratorio ogni mille bambini. Lo studio ha evidenziato una correlazione tra inquinamento e patologia asmatica; tale associazione è stata osservata sia nell’analisi dei ricoveri ospedalieri per questa patologia (13 dei 14 ricoveri sono stati osservati infatti tra i bambini esposti a una concentrazione di PM2.5 superiore a 30 microgrammi per metro cubo di aria), sia nell’esame delle prescrizioni di farmaci, con un numero di dosi assunte dai bambini esposti a una concentrazione di PM2.5 superiore a 30 μg/m3 più che triplo rispetto ai bambini esposti a concentrazioni inferiori. Per quanto riguarda il PM.10, il rischio di ricovero per asma è di 3,84 volte superiore fra i bambini esposti a livelli più alti rispetto a quelli che hanno respirato meno smog.
E se lo studio ha confermato una relazione già nota nella letteratura scientifica, le analisi condotte non hanno fornito indicazioni rispetto ad una possibile associazione tra inquinanti e ricoveri o accessi al Pronto Soccorso per altre patologie respiratorie, e ciò può essere dovuto alla diversa eziologia e alla bassa specificità di tali esiti sanitari.
È stata condotta anche un’analisi per verificare possibili differenze legate al comune di residenza, mettendo a confronto i bambini di Cremona, dei comuni limitrofi caratterizzati da insediamenti industriali e del resto del distretto: non sono emerse differenze di rilievo, sia in termini di prevalenza di patologia, sia in termini di associazione tra inquinante e patologie respiratorie. «È significativo rilevare — scrive l’Ats in una nota — che le risultanze forniscono anche prove a sostegno di tutte quelle politiche basate su nuove strategie di prevenzione ed intervento volte a migliorare la qualità dell’aria e salvaguardare la salute pubblica». Fra i punti di forza dello studio c’è la capacità di indagare il fenomeno dal punto di vista spazio-temporale, utilizzando stime della concentrazione degli inquinanti per porzioni di territorio estremamente dettagliate (celle di 50 metri per 50) e considerando un tempo di osservazione prolungato.
Un elemento di criticità, comune a tutti gli studi basati sui database amministrativi presenti in letteratura, è quello di non poter prendere in considerazione gli altri indirizzi in cui i bambini si spostano (la scuola, le aree sportive e ricreative frequentate), e nemmeno la differente altezza relativa ai piani delle abitazioni. Il report completo è consultabile sul sito di Ats al seguente link https://www.ats-valpadana.it/associazione-tra-inquinamento-e-patologie-pediatriche.
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