L'ANALISI
31 Agosto 2024 - 05:10
CREMA - «L’ascensore per disabili della piscina comunale non funziona da quattro anni. È ora di dire basta a una vergogna reiterata. Pertanto, lunedì presenterò alla Procura della Repubblica di Cremona un esposto-denuncia-querela per omissione di atti d’ufficio e per ogni altro illecito riscontrabile nella fattispecie».
Passa all’attacco il consigliere comunale di Italia Viva, Simone Beretta, per cercare di porre rimedio a una situazione che si trascina da troppo tempo. «Chi è colpevole non può non assumersi le proprie responsabilità. Come è possibile che il Comune non abbia ancora preteso che l’ascensore torni a funzionare? È mai stata emessa da parte del sindaco Fabio Bergamaschi un’ordinanza di diffida al gestore, al quale spetta la riparazione, come lo stesso primo cittadino ha affermato in consiglio comunale?».
Beretta parla di diritti violati: «Una disattenta amministrazione comunale fatica a far valere i diritti di chi è in difficoltà. Bastava un’ordinanza. Se non rispettata nei tempi e nelle modalità, il Comune avrebbe potuto intervenire direttamente addebitando il costo dell'intervento alla società inadempiente. Se non addirittura risolvere un rapporto che ad oggi appare ancora troppo a difesa degli interessi del privato. Ci sono disposizioni legislative e regolamenti comunali che vanno fatti rispettare».
Secondo l’esponente di minoranza, un impianto pubblico non può discriminare persone con disabilità. «Stiamo parlando di un impianto pubblico dove non tutti hanno le stesse opportunità e il Comune è latitante. Numerose denunce, sia in consiglio comunale che sui media, non hanno ancora portato ad alcun risultato. Per quali ragioni incomprensibili non si interviene? La mancanza di risposte mi spinge a presentare un esposto alla Procura perché intervenga costringendo chi di dovere a muoversi». Beretta conclude elencando tutte le leggi in materia di barriere architettoniche e di violazione di diritti: «Se tutte le disposizioni legislative non sono state sufficienti per la risoluzione del problema, non mi resta, mio malgrado, che sia un’altra istituzione a imporre il rispetto delle regole».
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