L'ANALISI
30 Agosto 2024 - 05:15
CREMONA - Si presentano di prima mattina, sorridenti, incuranti del caldo che taglia le gambe. La loro è una missione speciale: fare in modo che la loro scuola sia un po’ più bella, lavorare per sentire propria l’aula in cui passano gran parte del tempo. E come? Rifacendo il look alle classi, con tanto di pittura, stucco per tappare i buchi, pennelli di tutte le forme e scotch carta. Sono una dozzina di ragazzi che, a quindici giorni dal suono della prima campanella, hanno deciso — insieme ai professori Francesca Mele, Domenico Buffa e Matteo Pelizzoli — di ridipingere alcune classi al piano terra dell’ex Apc, ora parte del Torriani.
«L’iniziativa rientra nel piano estate — spiega la preside Simona Piperno —. È un progetto di presa in carico della scuola che permette ai ragazzi di sentirsi protagonisti degli spazi che frequentano tutto l’anno. Si cerca così di fare in modo che l’ambiente scolastico possa essere migliore per mano degli stessi studenti. L’obiettivo è quello di offrire ai ragazzi un’esperienza che li renda protagonisti e, attraverso questa iniziativa, facilitare la socializzazione in un contesto non formale. In questo modo si fanno crescere le relazioni e si aiuta a sviluppare il senso di responsabilità nei confronti dei luoghi che si abitano e si frequentano. Tali obiettivi trasversali sono importanti e si raggiungono attraverso il lavoro, la valorizzazione di competenze acquisite e la capacità di operare in gruppo».
C’è chi indossa una tuta bianca, ostentando una certa professionalità, chi invece in bermuda e maglietta spatola per bene la parete, concentrato come non capita spesso. Cooperano, si danno una mano, si passano pennelli e lunghe aste per ridipingere i soffitti. Ogni tanto i prof. chiedono di aumentare il ritmo della pennellata, ma più per scherzare che per ansia prestazionale. Il caldo è a tratti soffocante, ma nessuno sembra curarsene. Si lavora e negli occhi dei ragazzi c’è l’orgoglio di contribuire a far più bella la loro scuola.
«Ero a casa e non sapevo cosa fare, mi annoiavo — racconta Harman Singh —. A casa ho aiutato mio papà e i miei zii a imbiancare, ma qui ha tutto un altro sapore. È più divertente e poi magari mi capiterà di migliorare anche la mia aula. Vediamo se ci sarà tempo per farlo».
Nicolò Raggi non nasconde che le mattinate passate a ridipingere le aule della scuola sono più di un lavoro: «Credo che al di là di quello che stiamo facendo, queste mattinate mi stanno dando la possibilità di conoscere ragazzi che fino a qualche giorno fa avevo solo incrociato nei corridoi. Lavorando fianco a fianco abbiamo la possibilità conoscerci meglio».
Anas Turesi è lapidario, ma al tempo stesso esaustivo: «Sono qui, perché mi diverto e ci sono i miei amici». Non c’è molto di più da aggiungere. Ma poi Nicolò azzarda: «Vigileremo perché nessuno sporchi le aule, ridipinte di fresco».
Ed è un altro obiettivo raggiunto: il senso di responsabilità nei confronti della scuola e del bene comune. «Stiamo pensando di riproporre l’esperienza anche durante l’anno scolastico — conclude la preside —. Lavorare per piccoli gruppi permette ai ragazzi di fare bene e socializzare, due aspetti importanti che poi hanno influenza positiva sugli apprendimenti».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris