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LE STORIE DI GIGIO

Parto trigemellare: una vita piena di amore

La nascita dei tre gemellini fece scalpore: ora stanno bene Kunal, Kavita e Karishma. La gioia di mamma e papà in vista del primo compleanno: le difficoltà e gli aiuti

Gilberto Bazoli

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redazione@laprovinciacr.it

26 Agosto 2024 - 05:20

Parto trigemellare: una vita piena di amore

CREMONA - Sul pavimento materassi, tappeti e peluche. Uno dorme in un angolo, l’altro gioca sdraiato, l’altro ancora scatta in piedi incuriosito, ma non intimorito, per l’intruso.

IL BENESSERE DEI GEMELLI SOTTO CONTROLLO

«Stanno bene tutti e tre. Vengono sottoposti a controlli di routine, l’ultimo è fissato tra non molto», sorride il papà, Kimiti Lal, indiano quarantaduenne, induista originario del Punjab, da 18 anni in Italia. Non ci sarebbe nemmeno bisogno delle sue parole: basta guardarli, per capire che i suoi bellissimi gemellini, un maschietto, Kunal, e due femminucce, Kavita e Karishma, procedono in buona salute, seguiti stabilmente da una brava pediatra, verso il traguardo (il 4 ottobre prossimo) del primo anno di vita.

UNA NASCITA RARA E COMPLICATA

La loro nascita all’ospedale Maggiore fece sensazione. La gravidanza trigemellare è, infatti, un evento raro, che varia da un caso su 7mila a uno su 10mila. È una situazione molto delicata e comporta rischi sia per la madre sia per i piccoli, che per il 75 per cento vengono alla luce prima del termine. Spesso il parto è indotto in modo da evitare conseguenze sulla salute. Com’è stato per la mamma, Aruna Rani, per la quale si è deciso un cesareo. La gravidanza è durata solo 33 settimane e un giorno, tra le cinque e le sette settimane in meno rispetto alla conclusione naturale. Per i tre fratellini, è stato necessario ricorrere alla ventilazione artificiale nel primo periodo. È seguita l’impostazione di un’adeguata terapia per stabilizzarne le condizioni e supportarne la crescita. Alla fine tutto si è svolto per il meglio e, dopo un lungo ricovero, sono state autorizzate le dimissioni.

LA CASA E LA VITA QUOTIDIANA DEI GEMELLINI

L’abitazione dei gemellini è alle porte della città, a fianco dell’azienda agricola dove il padre fa il custode 24 ore su 24. La moglie è uscita per concedersi una breve pausa di meritato riposo. È il marito, annunciato dall’innocuo abbaiare della cagnolina Gimmi, ad aprire il cancello. La porta di casa si spalanca sullo spettacolo dei tre pargoli padroni del loro ‘regno’. All’inizio, due pesavano 1.700 grammi, il terzo meno di 1.500.

CRESCITA E ATTENZIONE COSTANTE

«Adesso Kunal è arrivato a 9,7 chilogrammi, Karishma a 8,4 e Kavita a 7,6», spiega il papà. Non presentano problemi di rilievo, tranne una piccola intolleranza alimentare per uno dei tre. Due lavagnette affisse alla parete indicano giorno per giorno, ora per ora — un calendario è scritto con il pennarello blu, l’altro con quello rosso — l’alimentazione che devono seguire.

UN PERCORSO DIFFICILE MA RICCO DI AMORE

«Io e mia moglie ci siamo conosciuti in patria. Prima sono venuto io in Italia, lei mi ha raggiunto sette anni fa. Era reduce da un aborto spontaneo e non poteva avere figli. Così si è pensato alla fecondazione assistita. Abbiamo provato a Milano per due volte, ma niente da fare. Siamo tornati in India e lì ci siamo riusciti».

SCELTE DIFFICILI DURANTE LA GRAVIDANZA

La fecondazione artificiale spesso comporta gravidanze gemellari. Nel loro Paese era stato suggerito l’aborto selettivo su uno dei feti, ma la coppia ha deciso di non farlo e si è rivolta all’ospedale di Cremona per ricevere le cure necessarie per portare a termine la gravidanza senza imprevisti per la mamma e i bimbi.

UNA SORPRESA DURANTE LA GRAVIDANZA

«All’inizio pensavamo che fossero solo due, dal sesto mese si è visto che c’era il terzo. Anzi, la terza. Se Dio ce ne avesse inviati cinque, li avrei tenuti. Lui me ne ha mandati tre e io li accetto con tutto il mio cuore. Non sono nessuno per dire di no. Sono un papà contento, contentissimo».

IL SOSTEGNO DELLA VOLONTARIA MICHELA CORINI

I genitori sono sostenuti da Michela Corini, del Centro aiuto per la vita. «È l’unica persona che ci dà una mano. Non la ringrazierò mai abbastanza. Lo stesso vale per il dottor Bruno Drera e tutti i medici, gli infermieri a partire da Morena e le ostetriche che ci sono stati accanto durante e dopo la gravidanza».

IL LEGAME SPECIALE CON LA VOLONTARIA

La volontaria si schermisce: «Eravamo vicini di casa nel paese dove Kimiti e Aruna abitavano in passato. Poi una volta ho incontrato lui per caso al supermercato e mi ha raccontato dei bambini in arrivo. Sono diventata un po’ la loro nonna». E in questa veste quotidiana ha imparato a scoprire le specificità invisibili agli altri.

LE PERSONALITÀ DEI TRE GEMELLI

«Sembrano gocce d’acqua come tanti gemelli di questo mondo mentre in realtà sono completamente diversi l’uno dall’altro. Kavita, la più minuta, ha un carattere autonomo, è quella maggiormente attaccata alla mamma. Si addormenta da sola, è molto fine, delicata. Kunal, il maschietto, è un patatone dolcissimo». C’è poi Karishma, l’altra femminuccia. «È rimasta in ospedale un mese in più dei suoi fratellini perché non cresceva, ma adesso ha recuperato alla grande ed è sempre sorridente, affabile».

UNA SCELTA SIGNIFICATIVA: IL NOME DI KARISHMA

«L’abbiamo chiamata con un nome che significa miracolo — sottolinea il padre —. È stata un dono anche la presenza di Michela. Senza di lei non avremmo potuto farcela».

LE SFIDE DELLA PRIMA FASE DI VITA A CASA

Gli inizi, dopo il ritorno a casa, sono stati duri: «Mia moglie era provata soprattutto per le notti insonni: magari due bambini dormivano mentre il terzo restava sveglio». Anche per lui non dev’essere stato facile: «I primi tempi andavo a lavorare con gli occhi sbarrati perché non avevo riposato nemmeno io. Adesso le cose vanno decisamente meglio. Mia moglie è assunta in un’azienda alimentare qui vicino, tra qualche mese scadrà il congedo di maternità, a quel punto vedremo come fare».

IL SOSTEGNO DELLA VOLONTARIA E L'AMMIRAZIONE PER LA MADRE

Interviene di nuovo la volontaria diventata amica: «La mamma è impegnata tutto il giorno con i suoi figli, hanno orari diversi per bere e dormire. È straordinaria, premurosa, precisa. Una donna da ammirare. La vera eroina è lei».

L'AMORE DEL MARITO E L'IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA

«Sono fortunato ad avere una moglie così», conferma il marito coccolando uno dei piccoli che allunga le braccia reclamando le sue attenzioni: è Karishma, il ‘miracolo’. Un miracolo da dividere con gli altri due componenti del terzetto.

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