PROBLEMI DI UMIDITÀ E STORIA DELL'EDIFICIO
Di fatto l’edificio religioso è a cavallo della roggia Menasciutto, cosa che da sempre ha creato dei problemi di risalita di umidità. Già nel 1658, infatti, la struttura manifestava segni di cedimento, tanto che un secolo dopo era pressoché in rovina. Il consiglio parrocchiale dell’epoca decise di attuare un totale rifacimento; i lavori iniziarono nel marzo 1760 e furono portati a compimento in soli sei mesi.
L'ASSOCIAZIONE CHIESINA MADONNA DELLA PIETÀ E IL RESTAURO
Col tempo, quello che viene tecnicamente definito un oratorio (inteso come un luogo di piccole dimensioni destinato alla preghiera) si è di nuovo ammalorato, al punto che a marzo dello scorso anno si è costituita l’associazione Chiesina Madonna della Pietà, presieduta da Nadia Manclossi, per promuovere iniziative per finanziare la ristrutturazione e per restituire l’edificio all’utilizzo.
INTERVENTI COMPLETATI E PROSSIMI LAVORI
«A livello di stabilità, la struttura esterna è stata sistemata — prosegue don Roncali —: si è intervenuti anche sulla pavimentazione e sugli ambienti di fianco alla sacrestia, ma molto rimane da fare sugli affreschi interni, dove il lavoro è appena iniziato».
FONDI UTILIZZATI E SFIDE ECONOMICHE
Beneficenza a parte, l’opera di restauro ha impiegato fondi dell’8x1000. «Ed è per questo — precisa il parroco — che abbiamo delle scadenze da rispettare. L’associazione è un ottimo supporto per finanziare l’intervento. Dopo il Festival sul Serio del mese scorso, il 18 settembre organizzerà un Aperunning i cui proventi andranno a favore della chiesina stessa».
IL RECUPERO DEGLI AFFRESCHI E L'IMPORTANZA STORICA
Per quanto riguarda il recupero degli affreschi, le pareti interne sono state affrescate dai fratelli Fabrizio e Bernardino Gallinari, decoratori e collaboratori del Piccenardi. Lo stesso Piccenardi — l’artista più rappresentativo del Settecento pittorico cremasco — ha dipinto su tela, per l’altare della chiesina, l’immagine della Madonna della Pietà che per evidenti motivi di sicurezza e conservazione è attualmente esposta nella parrocchiale di San Bernardino.
SUPPORTO DELLE AUTORITÀ E CONTO CORRENTE DEDICATO
Il progetto di restauro e risanamento conservativo dell’edificio è stato approvato dalla Soprintendenza e dalla Commissione d’arte sacra diocesana. E un conto corrente dedicato esclusivamente al recupero, restauro e risanamento dell’edificio è stato aperto.
APPELLO FINALE DEL PARROCO
«I tempi di raccolta sono stretti — conclude il parroco — per scongiurare la perdita dei finanziamenti approvati dalla Cei e quindi l’appello è a tutti coloro che vogliano sostenere questa iniziativa, che ha una doppia valenza: non perdere un bene architettonico prezioso per il territorio cremasco e restituire ai fedeli un luogo di incontro e preghiera».