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CREMA. IL RESTAURO

Santa Maria della Pietà, servono soldi per il tetto della chiesetta

Problemi di stabilità risolti, ma va rifatta anche la copertura. Servono 40mila euro in tempi stretti, l’appello di don Roncali: «È un bene architettonico prezioso»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

25 Agosto 2024 - 16:18

Santa Maria della Pietà, servono soldi per il tetto della chiesetta

CREMA - «I lavori di restauro della chiesina di Santa Maria della Pietà proseguono secondo i tempi prefissati, anche se abbiamo avuto un imprevisto: dovremo rifare il tetto e questo ci costerà altri 40mila euro, che andranno trovati». Ad aggiornare sullo stato dell’arte è don Lorenzo Roncali, parroco di San Bernardino, dalla cui unità pastorale dipende la chiesina che risale al 1611 si trova lungo la via che da Crema porta a Offanengo.

PROBLEMI DI UMIDITÀ E STORIA DELL'EDIFICIO

Di fatto l’edificio religioso è a cavallo della roggia Menasciutto, cosa che da sempre ha creato dei problemi di risalita di umidità. Già nel 1658, infatti, la struttura manifestava segni di cedimento, tanto che un secolo dopo era pressoché in rovina. Il consiglio parrocchiale dell’epoca decise di attuare un totale rifacimento; i lavori iniziarono nel marzo 1760 e furono portati a compimento in soli sei mesi.

L'ASSOCIAZIONE CHIESINA MADONNA DELLA PIETÀ E IL RESTAURO

Col tempo, quello che viene tecnicamente definito un oratorio (inteso come un luogo di piccole dimensioni destinato alla preghiera) si è di nuovo ammalorato, al punto che a marzo dello scorso anno si è costituita l’associazione Chiesina Madonna della Pietà, presieduta da Nadia Manclossi, per promuovere iniziative per finanziare la ristrutturazione e per restituire l’edificio all’utilizzo.

INTERVENTI COMPLETATI E PROSSIMI LAVORI

«A livello di stabilità, la struttura esterna è stata sistemata — prosegue don Roncali —: si è intervenuti anche sulla pavimentazione e sugli ambienti di fianco alla sacrestia, ma molto rimane da fare sugli affreschi interni, dove il lavoro è appena iniziato».

FONDI UTILIZZATI E SFIDE ECONOMICHE

Beneficenza a parte, l’opera di restauro ha impiegato fondi dell’8x1000. «Ed è per questo — precisa il parroco — che abbiamo delle scadenze da rispettare. L’associazione è un ottimo supporto per finanziare l’intervento. Dopo il Festival sul Serio del mese scorso, il 18 settembre organizzerà un Aperunning i cui proventi andranno a favore della chiesina stessa».

IL RECUPERO DEGLI AFFRESCHI E L'IMPORTANZA STORICA

Per quanto riguarda il recupero degli affreschi, le pareti interne sono state affrescate dai fratelli Fabrizio e Bernardino Gallinari, decoratori e collaboratori del Piccenardi. Lo stesso Piccenardi — l’artista più rappresentativo del Settecento pittorico cremasco — ha dipinto su tela, per l’altare della chiesina, l’immagine della Madonna della Pietà che per evidenti motivi di sicurezza e conservazione è attualmente esposta nella parrocchiale di San Bernardino.

SUPPORTO DELLE AUTORITÀ E CONTO CORRENTE DEDICATO

Il progetto di restauro e risanamento conservativo dell’edificio è stato approvato dalla Soprintendenza e dalla Commissione d’arte sacra diocesana. E un conto corrente dedicato esclusivamente al recupero, restauro e risanamento dell’edificio è stato aperto.

APPELLO FINALE DEL PARROCO

«I tempi di raccolta sono stretti — conclude il parroco — per scongiurare la perdita dei finanziamenti approvati dalla Cei e quindi l’appello è a tutti coloro che vogliano sostenere questa iniziativa, che ha una doppia valenza: non perdere un bene architettonico prezioso per il territorio cremasco e restituire ai fedeli un luogo di incontro e preghiera».

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