L'ANALISI
19 Agosto 2024 - 05:15
Jessica Vignati
PIZZIGHETTONE - Dalle rive dell’Adda alla capitale del Giappone per coronare un sogno ai mondiali di karate: Jessica Vignati è tornata a casa con due medaglie di bronzo. Milanese di nascita, da sempre residente a Maleo, la 25enne si è allenata sotto la guida del maestro 5° Dan di arti marziali Mauro Zinoni nella palestra di via Cremona a Roggione di Pizzighettone. «Pratico le arti marziali da circa 11 anni— racconta la cintura nera di karate shotokan— e da circa quattro sono passata al livello agonistico. Come ho iniziato? È stata mia mamma a spingermi quando ero un’adolescente: voleva che imparassi a difendermi. Ma io non ero molto propensa: il karate mi sembrava troppo aggressivo. Poi, a furia di praticarlo mi è piaciuto, e ora non scenderei mai dal tatami».
LA CRESCITA DI JESSICA VIGNATI DAI KUMITE AI COMBATTIMENTI INTERNAZIONALI
La conseguenza di questa passione si è quindi sviluppata dai kumite (gli incontri per affinare e progredire nell’arte marziale, ndr) ai combattimenti veri e propri. «Questa a Tokyo è stata la prima gara all’estero nel team nazionale— prosegue Jessica— dove ho gareggiato in due specialità. Alla competizione iridata hanno preso parte decine di nazioni e alla fine ho conquistato due medaglie di bronzo nelle categorie inferiori ai 55 chili». Davvero non male per un’atleta esordiente a livello internazionale, nella terra madrepatria del karate. «Sono davvero soddisfatta per le mie prestazioni— prosegue Vignati—. Ovviamente non mi fermerò e anzi l’esperienza in Giappone mi sprona a proseguire e a migliorare tecnica e approccio ai combattimenti».
LA PREPARAZIONE CON IL MAESTRO ZINONI: ARTE MARZIALE E FILOSOFIA ZEN
Per affrontare la sfida iridata la karateka si è affidata al maestro annicchese Zinoni, che per un anno l’ha seguita e preparata a livello atletico e psicofisico, creando nell’atleta un connubio fra conoscenza delle proprie capacità di combattimento, resistenza, autostima, concentrazione ed estetica, quello che i grandi maestri del Sol Levante chiamano l’incontro fra l’arte marziale e la filosofia zen, espressione del shotokan. «Conquistare due bronzi ai mondiali è una grande impresa. Jessica è un’atleta molto determinata e talentuosa— afferma Zinoni—. È umile e laboriosa, e le sue vittorie mi hanno gratificato. Aver lavorato al suo progetto sportivo è stato un onore».
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