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I 4 fuorilegge spenti fino a settembre

Sono a Piadena Drizzona, Torre de’ Picenardi e Pessina: attesa la decisione del tribunale

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

04 Agosto 2024 - 05:15

I 4 fuorilegge spenti fino a settembre

PIADENA DRIZZONA - Resteranno inattivi almeno sino all’inizio di settembre i quattro rilevatori fissi di velocità che fanno capo alla Polizia locale dell’ACI 12, cioè i due di Piadena Drizzona e quelli di Torre de’ Picenardi e Pessina. Si dovrà attendere infatti l’udienza del Tribunale del riesame, che prenderà in esame il ricorso presentato dalla ditta fornitrice dei dispositivi T-Exspeed v 2.0 sequestrati lunedì scorso a Cerignola e in altri comuni italiani, la Kria Srl di Desio.

«La nostra azienda produce e commercializza da oltre venti anni i sistemi di rilevamento della velocità, che hanno sempre goduto dei necessari provvedimenti ministeriali normativamente previsti», si è difesa la ditta, affermando che «il provvedimento di sequestro preventivo, già impugnato dai legali di nostra fiducia, disposto su richiesta della Procura dal Gip del Tribunale di Cosenza, si fonda su presupposti che non riteniamo siano condivisibili, anche perché già oggetto di provvedimento analogo lo scorso anno (luglio 2023) allorché è stata disposta la medesima misura (sequestro) nell’ambito del medesimo procedimento penale, che è stata, poi, quasi immediatamente, cassata (dissequestro) dal Tribunale di Cosenza, in sede di riesame», spiega Kria srl.

La querelle ruota ancora sulla annosa problematica ‘approvazione/omologazione’ ministeriale dei dispositivi, che ha ripreso vigore dopo una ordinanza della Corte di Cassazione di aprile. La ditta fa presente che non vi è alcun dispositivo sinile su tutto il territorio italiano, «inclusi quelli utilizzati dalle forze dell’ordine e dalla polizia stradale, che goda di omologazione; e però, a distanza di un anno esatto, sono stati nuovamente sequestrati solo dispositivi prodotti dalla nostra azienda e tutti gli altri (pur ritrovandosi nelle medesime condizioni fattuali e giuridiche) no». L’azienda confida nella magistratura e nell’esito del riesame, ma si dice fortemente rammaricata e amareggiata per quanto è «riaccaduto» e lamenta una «evidente disparità di trattamento» rispetto ai dispositivi prodotti dai competitor. Il comandante della Polizia locale dell’ACI 12 Armando Aversa intanto spiega che dopo il sequestro sono arrivate tre o quattro telefonate con la richiesta di restituzione delle multe pagate, ma perché questo sia possibile «occorre prima una sentenza passata in giudicato e un ricorso».

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