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Grandinata record: «Dopo un anno niente soldi»

Il sindaco Barbaglio: «Pronti alle vie legali per ottenere i 960mila euro dal liquidatore dell’assicurazione»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Luglio 2024 - 05:10

Grandinata record: «Dopo un anno niente soldi»

PIANENGO - Un anno passato invano. Ancora non sono arrivati al Comune gli oltre 900mila euro attesi dall’assicurazione, a copertura dei danni della grandinata che, nella notte tra il 24 e 25 luglio 2023, devastò il paese. «Siamo stanchi, da 12 mesi cerchiamo di fare il possibile fermando qualsiasi altro cantiere per rimettere in sesto il patrimonio pubblico — sottolinea il sindaco Roberto Barbaglio —: a questo punto stiamo pensando di rivolgerci a un legale. Lo faremo se entro breve tempo il liquidatore, che da maggio ha in mano questi soldi, non li verserà». Nel frattempo, il Comune non è stato con le mani in mano; ma ha dovuto destinare tutte le risorse disponibili, compreso l’avanzo di amministrazione, ai cantieri per la riqualificazione dei tetti degli edifici pubblici, distogliendo così fondi ad altre opere fondamentali. Come il rifacimento delle strade.

«I 300mila euro dell’avanzo di quest’anno servono per rimettere in ordine i tetti della tribuna dello stadio, dell’archivio e dell’ex scuola elementare — aggiunge Barbaglio —: i lavori inizieranno a breve». Nel luglio 2023, il paese subì una devastazione senza precedenti, con centinaia di tetti di edifici privati, aziende e strutture pubbliche danneggiati dai chicchi di ghiaccio. Pianengo, insieme a Campagnola, era stato l’epicentro della terribile tempesta: la stima dei danni superò i 24 milioni di euro. Erano state 715 le richieste di indennizzo presentate solo dai privati in municipio. Il 70 per cento dei pianenghesi aveva subito conseguenze: tegole, lucernari, ma anche muri perimetrali, letteralmente mitragliati. Migliaia di coppi spaccati, decine di pannelli solari da buttare.

A maggio era arrivata l’ufficialità del risarcimento assicurativo di 960mila euro, a fronte degli 1,2 milioni di euro che aveva richiesto l’ente locale. Ma sono passati quasi tre mesi e i soldi non si sono ancora visti. Subito dopo l’emergenza, l’amministrazione si era concentrata sulle strutture scolastiche, così che l’anno scolastico 2023-2024 si svolgesse senza problemi. Erano stati destinati alle riparazioni delle coperture, dei lucernari e dei vetri 350mila euro di avanzo di amministrazione. Parte di questi fondi erano serviti per rimettere in sesto il tetto del centro diurno, che ospita anche il punto cottura per la preparazione dei pasti per gli alunni. Il resto era stato speso per le coperture delle scuole primaria e dell’infanzia. Una scelta obbligata che ha finito per far slittare altri lavori pubblici programmati da mesi.

Già l’anno scorso erano dunque slittati altri interventi: i lavori di rifacimento dell’asfalto in alcune vie del paese e la realizzazione della rotatoria al posto dell’incrocio per il quartiere Crema 2. Opere congelate per il 2024, quindi, ma impossibili anche quest’anno. Se ne riparlerà allora nel 2025, quando finalmente dovrebbe essere risolta l’emergenza cominciata in quella terribile alba di devastazione che arrecò pesantissimi danni anche alle strutture private. Queste ultime, per fortuna, sono ormai quasi del tutto ripristinate.

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