L'ANALISI
07 Ottobre 2023 - 09:44
Il sindaco Roberto Barbaglio e chicchi di grandine grandi come uova
PIANENGO - Una goccia nel mare, con i privati lasciati a bocca asciutta. Monta la rabbia in paese per quanto stanziato dalla Regione, come ristoro per i danni causati dalla grandinata di luglio: 330mila euro per coprire i costi dei lavori di «somma urgenza», eseguiti in agosto dall’impresa incaricata dal Comune sui tetti delle scuole. Niente a cospetto dei 26,3 milioni di euro di danni complessivi subiti dal paese, 25 milioni dei quali da privati: erano state oltre 700, su un migliaio di famiglie residenti, le richieste di ristoro da parte dei privati. Pianengo, del resto, è stato il centro più colpito. «Una somma assolutamente irrisoria — sottolinea il sindaco Roberto Barbaglio —: il problema sta nel fatto che non viene dichiarato lo stato di calamità naturale, nonostante la nostra precisa richiesta, inoltrata sin dai primi giorni dopo la grandinata. Sino a quando le cose staranno in questo modo, non vedo all’orizzonte nuovi finanziamenti, né per il pubblico, né per i privati».
In merito ai contributi, il consigliere regionale cremasco della Lega, Riccardo Vitari, precisa comunque: «La Regione si è attivata nell’immediato e come da prassi, si è proceduto alla dichiarazione dello stato di emergenza. È facoltà poi delle Regioni anticipare i fondi per gli interventi di somma urgenza, come nel caso di calamità naturali per l’esecuzione di lavori o l’acquisizione di beni e servizi. Da parte di 457 Comuni lombardi, sono stati segnalati, sull’intero territorio, danni per oltre 1,7 miliardi di euro. La Regione ha però ricevuto da 45 Comuni 157 schede relative a provvedimenti di somma urgenza, per un importo complessivo di quasi 3,3 milioni di euro, fondi prontamente anticipati dal bilancio lombardo».
Barbaglio, però, non nasconde l’amarezza. «Siamo di fronte a una situazione veramente massacrante, siamo lasciati un po’ a noi stessi. Noi, quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto: dalla raccolta delle segnalazioni, all’invio agli organismi competenti». Gli altri Comuni cremaschi che hanno ottenuto i ristori per i lavori urgenti, assegnati senza appalto, ma a chiamata diretta, sono stati Casaletto Ceredano, Ricengo, Offanengo e Rivolta d’Adda. Tra gli esclusi Crema, Sergnano, Campagnola Cremasca. Queste amministrazioni comunali avevano stimato come danni complessivi 70 milioni di euro. Al momento, sono arrivati poco meno di 540mila euro.
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