L'ANALISI
19 Luglio 2024 - 17:09
CREMA - Il blackout che ha colpito Ombriano e i Sabbioni ieri sera tra le 21 e le 23 è stato probabilmente dovuto a un picco di consumi, piuttosto che a un guasto tecnico. Questo aumento improvviso della domanda di energia è avvenuto in concomitanza con il rientro dei residenti nelle loro abitazioni e con l'uso massiccio di condizionatori e ventilatori per combattere l'afa, in un periodo in cui la temperatura percepita raggiungeva i 37 gradi.
Questo scenario ha portato il sistema elettrico oltre i suoi limiti, causando un'interruzione della fornitura che ha colpito a macchia di leopardo diverse zone dei due quartieri. I tecnici del gestore sono immediatamente intervenuti, e la corrente è stata progressivamente ripristinata, anche se è stato necessario circa un'ora per tornare alla normalità.
Le difficoltà sono state accentuate dalla mancanza di ventilazione durante la giornata di ieri, rendendo inutili i tentativi dei residenti di raffreddare le loro case aprendo le finestre. Oltre al disagio per il caldo, si è registrata una preoccupante concentrazione di ozono, con valori ben oltre il limite consigliato.
La centralina dell'Agenzia regionale per l’ambiente ha segnalato una concentrazione media giornaliera di 135 microgrammi per metro cubo d’aria, con un picco massimo di 150 parti per milione, superando ampiamente il valore obiettivo di 120 microgrammi. Questo episodio mette in luce non solo la fragilità del sistema elettrico in situazioni di picco di consumo, ma anche i rischi associati ai cambiamenti climatici e l'importanza di una gestione più efficiente delle risorse energetiche.
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