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Gran caldo e ozono oltre i limiti, i Pronto soccorso affollati per l'afa

Accessi in forte aumento all’ospedale Maggiore di Cremona e in largo Dossena a Crema. Situazione sotto controllo a Casalmaggiore

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

18 Luglio 2024 - 10:34

Gran caldo e ozono oltre i limiti, i Pronto soccorso affollati per l'afa

CREMONA - Annunciato a inizio settimana e puntualmente esploso, il gran caldo comincia a far sentire i suoi effetti anche sullo stato di salute dei cremonesi. Lo testimoniano gli accessi ai pronto soccorso, da ieri in forte aumento, specialmente all’ospedale Maggiore di Crema, in largo Ugo Dossena: nel primo pomeriggio, in base agli standard regionali, risultava «sovraffollato». Intorno alle 16 c’erano una cinquantina di persone, tra chi era in attesa (24) e chi era già stato preso in carico. Fortunatamente non si sono registrati casi di pazienti in codice rosso.

I malesseri dovuti all’afa o comunque situazioni pregresse che peggiorano per le alte temperature, hanno aumentato non poco le richieste di soccorso. Numeri praticamente identici per il pronto soccorso cittadino, in largo Priori, con 52 persone presenti ieri intorno alle 16, di cui solo due in attesa e il resto già prese in carico. In base agli aggiornamenti in tempo reale forniti dalla Regione, il punto di emergenza urgenza risultava «affollato». Meglio la situazione di Casalmaggiore, dove alla stessa ora c’erano 15 pazienti, di cui 11 già in cura, con un grado di affollamento sotto controllo.

Proprio in previsione di questo picco d’afa, la Regione ha già avviato il piano dedicato agli ospedali, il cui protocollo prevede tra l’altro il cosiddetto ‘codice calore’, ovvero un percorso preferenziale nei pronto soccorso per chi arriva con sintomi riconducibili al classico colpo di calore. Purtroppo, a peggiorare la situazione legata ai rischi per la salute, l’afa ha portato con sé anche il principale nemico dei polmoni dei lombardi in questa stagione: l’ozono, ovvero il gas responsabile dello ‘smog fotochimico’ prodotto da reazioni innescate in atmosfera dall’intensa radiazione solare. Il ruolo della luce spiega anche la peculiare caratteristica di questo inquinamento atmosferico, ovvero la sua maggiore incidenza nelle ore pomeridiane per poi calare nel corso della notte.

I valori di riferimento si misurano nelle otto ore di picco della concentrazione di ozono. La mappa lombarda delle stazioni di rilevamento di Arpa, già nella giornata di martedì, era dominata dal rosso, indicando livelli molto alti. Le situazioni più critiche sono a ridosso della fascia prealpina, dove l’ozono ha superato i 180 microgrammi per metro cubo d’aria, ovvero la soglia di informazione, oltre la quale gli enti locali devono allertare i residenti.

In città martedì il dato massimo giornaliero è arrivato a 156 parti per milione, registrato dalla centralina di via Fatebenefratelli. La media sulle otto ore è stata di 140, superiore di venti punti rispetto al valore obiettivo che non va superato per più di 25 giorni l’anno, sempre a tutela della salute pubblica. A Crema, l’impianto di via XI Febbraio ha rilevato una concentrazione di O3 rispettivamente di 116 e 125 microgrammi per metro cubo d’aria. 

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