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ESPLODE IL CASO DEGRADO TRA BIVACCHI, DROGA E VIOLENZA

«Via degli Orti romani una terra di nessuno. Ci sentiamo indifesi»

Il disagio dei residenti e la pressante richiesta al Comune affinché intervenga

La Provincia Redazione

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14 Luglio 2024 - 05:15

«Via degli Orti romani una terra di nessuno. Ci sentiamo indifesi»

CREMONA - C’è chi si è trovato nella cassetta postale del condominio una siringa insanguinata. Tanti hanno paura ad uscire la sera. Dalle finestre che danno sugli spazi verdi di via degli Orti romani si vedono, di continuo, ragazzi di diverse etnie bivaccare. «C’è chi fa i propri bisogni in pieno giorno — racconta L.D., che si ferma alle iniziali per timore di ritorsioni —. La paura è tanta e non è di meno il disagio. Il Comitato di quartiere si è attivato, è andato in Comune denunciando quanto accade quotidianamente. La situazione dura da tempo, ma con la bella stagione è peggiorata. Soluzioni, per ora, non se ne trovano e noi ci sentiamo davvero impotenti».

I cremonesi che abitano nella zona di via degli Orti romani e nei pressi del supermercato Famila si sentono abbandonati a loro stessi. «Abbiamo fatto un esposto in Questura. Vediamo se otterremo qualche effetto — racconta il residente —. Abbiamo più volte chiamato la polizia locale, ma è servito a poco; sono passati qualche volta, ma non possono certo presidiare la zona tutto il giorno. I bivacchi interessano l’intero arco della giornata, dalle 11 della mattina fino a tarda sera. Si accampano sotto gli alberi e fanno di tutto. E non è infrequente assistere, in pieno giorno, a spaccio di sostanze. Al condominio 10, quello che si incontra venendo da via Dante, hanno dovuto tagliare la siepe di edera perché era diventato il nascondiglio ideale per le sostanze stupefacenti».

C’è chi ha paura per le proprie figlie, quando rientrano a casa. Molto spesso chi staziona ore e ore sotto gli alberi beve birra e non soltanto: «L’altro giorno alcuni condomini sono scesi per assistere un ragazzo che sembrava morto, non dava segnali — continua il racconto —. Era ubriaco. Ha rischiato il coma etilico. Ogni giorno gli operatori ecologici sono costretti a passare per ritirare una gran quantità di bottiglie di birra e di altri alcolici».

Adesso, con la bella stagione, non c’è distinzione fra giorno e notte: «L’altra sera un gruppo di ragazzini sudamericani ha pensato bene di mettersi a giocare a calcio dopo cena — racconta —. La musica a tutto volume ha accompagnato la partita, il tutto con schiamazzi e urla. Quando poi la palla finiva all’interno del cancello di uno dei condomini la soluzione era semplice: suonare i campanelli, peccato che fosse quasi mezzanotte».

Nelle parole di L.D. si avverte un misto di rabbia e rassegnazione, desiderio di non darsi per vinto, ma anche paura e la sensazione di veder violati i propri diritti. «Quando abbiamo segnalato al Comune la situazione indecorosa e l’abitudine di queste persone di fare i loro bisogni sotto gli occhi di tutti, ci hanno detto che avrebbero provveduto a mettere alcuni bagni chimici — racconta —. E così è stato. L’altro giorno, vicino al supermercato, ne è comparso uno, ma così è come concedere che stiano nella zona mattina e sera, senza controllo, facendo quello che vogliono, incuranti delle buone maniere e delle persone che abitano qui. Questa è la soluzione per risolvere questa situazione?».

Poi al disagio quotidiano si affianca anche la considerazione, certo non positiva, condivisa da chi vive nelle case a ridosso dei giardini. «Ormai è circolata la voce, fra gli agenti immobiliari, di questa situazione di degrado e chi si ripropone di vendere casa per trovare una zona più tranquilla si vede decurtato il valore del proprio immobile di oltre il 20%. Insomma, oltre al danno, la beffa

La questione sicurezza, al centro della recente campagna elettorale per l’elezione del primo cittadino, balza dunque alla ribalta grazie alle parole e agli appelli che arrivano dagli abitanti della zona di via degli Orti romani, spazio verde e residenziale che si è trasformato in un «luogo di nessuno», in cui la convivenza sembra essere sempre più difficile. Situazioni simili interessano anche altre parti della città, ma per certi versi queste zone verdi, appartate, pagano il fatto di essere meno soggette al passaggio delle persone e questo complica le cose. «Si chiede semplicemente il rispetto dell’educazione, delle buone maniere e della tutela degli spazi pubblici», conclude il cittadino che ha voluto dare voce a un disagio che una zona della città vive ormai quotidianamente, senza intravedere una possibile soluzione.

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