Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA

Papà stalker, 83enne condannato a un anno: nel mirino la figlia

L'avvocato Aiello: «Tutto è nato per questioni economiche». Per quattro anni, dal 2018 al 2022, ha ridotto in uno «stato di prostrazione» la donna: «Sei una fallita, sei una p…, andavi ammazzata in culla»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

13 Luglio 2024 - 15:55

Stalker 83enne condannato a un anno di reclusione: nel mirino la figlia

CREMONA -  Era arrivata al punto di avere paura di aprire la cassetta delle lettere o la posta elettronica. Perché ogni volta trovava missive o mail di una tale veemenza. E, ogni volta, l’ansia le montava, il cuore batteva a mille: tachicardia. È l’ennesimo caso di atti persecutori. Ma, stavolta, lo stalker non è l’ex marito o l’ex fidanzato. Stavolta, lo stalker è un padre di 83 anni che per quattro anni, dal 2018 al 2022, ha ridotto in uno «stato di prostrazione» la figlia, lei 58enne. «Sei una fallita, sei una p…, andavi ammazzata in culla».

L’anziano genitore è stato condannato a 1 anno di reclusione (con l’abbreviato), senza condizionale. E a risarcire con 3mila euro (una provvisionale) la figlia, che si era costituita parte civile con l’avvocato Mimma Aiello, anche lei bersagliata di offese dall’83enne.

avvocata

L'avvocato Mimma Aiello

L’antefatto. «Tutto è nato per questioni economiche – spiega l’avvocato Aiello­. Il padre aveva un’azienda in proprio e grandi disponibilità economiche. Al figlio aveva ceduto l’attività e poi gli aveva dato in gestione il patrimonio costituito da titoli, somme di denaro e azioni, richiedendo solo interessi o disinvestimenti al necessario. Dopo le pressioni subite, il figlio ha restituito il patrimonio, ma l’azienda era già sua. Allora, il padre ha dato da gestire il medesimo patrimonio costituito da titoli, azioni e somme di denaro alla figlia con il medesimo accordo. Al minimo screzio, ha preteso la restituzione». E da lì sono nate quattro cause civili.

La figlia e il marito abitavano non lontano dal padre. «Le lettere con le rivendicazioni economiche e dal contenuto di una tale veemenza continuavano ad arrivare – prosegue l’avvocato Aiello -. Così, la mia cliente e suo marito hanno deciso di andarsene». Hanno ricominciato in una città ligure. «Hanno venduto di nascosto la casa, impacchettavano le cose di notte e le portavano in garage». E di notte si sono messi in viaggio, come dei clandestini.

Ma il padre è venuto a saperlo. «E poco dopo è arrivato un messaggio alla figlia». Il messaggio: «Pensavate di essere scappati e di sfuggire a tutto quello che vi capiterà con le nuove cause». L’anziano «ha ricominciato a perseguitarli. Stavolta, con cartoline, le più disparate. Una volta si firmava ‘il maligno’, in un’altra ha scritto alla mia assistita: ‘Le chiavi di casa le ha Bianca perfida’, non sappiamo neanche chi sia Bianca. Già nel 2019 avevamo fatto una denuncia con una integrazione fino al 2022».

Il processo. «Al dibattimento sono stati sentiti la mia cliente, suo marito, amici di lei, i quali hanno confermato lo stato di prostrazione della mia assistita. Un amico ha detto che il padre gli aveva chiesto dove fosse finita la figlia. Ma la cosa incredibile è che i testi di difesa erano il figlio e il nipote, i quali hanno testimoniato contro il padre e il nonno. Il figlio ha detto che non gli parla da dieci anni, perché ‘inculca una negatività in noi tale che poi si riverbera nelle nostre famiglie. Io ne sono uscito con l’aiuto di qualche medico’. Il nipote aveva letto delle mail destinate alla sorella, ma anche a suo padre. ‘Io con mio nonno non parlo più, perché ingiuria mio padre, mia madre e anche al famiglia di mia madre».

L’anziano ha reso dichiarazioni spontanee. «Ha detto che sua figlia aveva bisogno di uno psichiatra, perché è matta. Nonostante il processo, fino al 29 giugno di quest’anno ha continuato a scrivere». Ora la condanna. «Giustizia è stata fatta in tribunale — commenta l’avvocato —, ma anche e soprattutto, giustizia sotto il profilo morale. Davvero ci ha ripagato di tanta sofferenza».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400