L'ANALISI
10 Luglio 2024 - 05:15
CREMA - La Paullese raddoppiata sul versante milanese, nel tratto tra il rondò della Teem e il nuovo ponte sulla Muzza, verrà aperta al traffico a fine mese. Per i circa 13mila cremaschi che ogni giorno la percorrono in auto, senza contare le centinaia di pendolari che viaggiano in pullman, un sospiro di sollievo. Significa la conclusione di una parte dell’infinito cantiere di riqualificazione che, da anni ormai, allungava i tempi di percorrenza con una gincana tra i lavori. Rimane però il disagio della seconda parte dei lavori. Il resto della riqualificazione, che permetterà di congiungere l’attuale superstrada con il primo tratto milanese, all’altezza del cavalcavia della provinciale Cerca, richiederà infatti un altro anno prima di essere aperto al transito.
Il conoprogramma è stato comunicato ufficialmente dal neo sindaco di Paullo Luigi Gianolli che, nei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo sull’area del cantiere ormai concluso, in concomitanza con le prove di carico del cavalcavia di Conterico e del nuovo ponte sul canale Muzza, portate a termine con esito positivo. Un intervento propedeutico per poter procedere con le rifiniture, che porteranno al via libera al transito. Questione di una ventina di giorni.
Durante la visita, Gianolli si è confrontato a lungo con ingegneri e tecnici che hanno seguito e diretto i lavori, andati avanti molto a rilento negli ultimi anni. «Ci hanno spiegato le difficoltà che hanno affrontato — ha sottolineato il primo cittadino del centro milanese — a causa dei ritardi nei pagamenti dagli enti statali, dei problemi nel reperire i materiali, ma anche per due ritrovamenti di amianto sotto la vecchia Paullese, all’altezza del chilometro 10, che hanno bloccato i lavori fino alla totale bonifica, terminata alcuni giorni fa. Ci è stata garantita l’apertura della tratta per la fine del mese».
Lui stesso ha poi fornito ragguagli sulla fase mancante del raddoppio: «Per quanto riguarda la parte restante del secondo lotto, che riguarda la riqualificazione del tratto che va dalla rotonda di Settala fino al ponte sopra la provinciale Cerca, i finanziamenti sono stati stanziati, i lavori proseguiranno e dovrebbero terminare entro un anno».
Non ci sono invece novità per il raddoppio del ponte sul fiume Adda a Spino. A tal proposito, in una recente riunione dei sindaci dell’Area omogenea cremasca, il primo cittadino spinese Enzo Galbiati ha fatto presente i ritardi del ministero dei Trasporti, nel trasmettere l’esito della conferenza dei servizi di maggio al Comitato interministeriale per la programmazione economica, a cui spetta il via libera al progetto. Senza questo fondamentale passaggio la Provincia di Cremona, ente che dovrà appaltare i lavori, non potrà indire la gara con annessa progettazione esecutiva.
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