L'ANALISI
05 Luglio 2024 - 18:04
CREMONA - Nuova luce su Sant’Agostino, meglio in Sant’Agostino la chiesa più grande della città, dopo il Duomo. Sono infatti in corso i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico, intervento che prevede una spesa di 270mila euro e che renderà inutilizzabile l’edificio fino al mese di ottobre.
Per questo i fedeli che solitamente partecipano alle funzioni in Sant’Agostino dovranno recarsi per le messe nella vicina Sant’Omobono. L’intervento, affidato alla ditta Meloncelli di Sermine, non «si limiterà alla mera sostituzione a norma di legge dei quadri elettrici, delle dorsali e delle linee di alimentazione delle prese di corrente, di luci e faretti, oggi particolarmente energivori —, si legge sul giornalino dell’unità parrocchiale di Sant’Agata, Sant’Ilario e Sant’Agostino, Cittanova —, ma prevede un nuovo impianto di illuminazione della chiesa che tiene conto, in primo luogo, delle esigenze connesse con le celebrazioni liturgiche, come suggerito dalle linee guida redatte dalla Conferenza Episcopale Italiana». Si tratta di un intervento non meramente tecnico, ma che all’illuminazione dà un significato funzionale al ruolo di culto dell’edificio.
E infatti si osserva che: «Ai progettisti della luce, infatti, viene chiesto di contribuire al costituirsi di un’assemblea unitaria, tale da risultare una realtà tutta intera celebrante: tutto lo spazio della celebrazione sarà pertanto illuminato in modo uniforme, salvo piccole accentuazioni destinate ai luoghi fondamentali, quali l’altare, l’ambone da cui viene proclamata la Parola e il battistero».
Ma non solo di questo si tratta: «L’illuminazione delle varie superfici qualifica quindi la comunicazione dell’assemblea durante la celebrazione, oltre a consentire il pieno apprezzamento dell’architettura e degli arredi della chiesa ai fedeli e ai visitatori. Sarà quindi possibile definire opportuni scenari di illuminazione della chiesa in funzione sia delle diverse celebrazioni liturgiche sia per la valorizzazione delle innumerevoli opere che caratterizzano le navate e le cappelle della chiesa». Una bella notizia per una delle chiese che per la sua vastità è da sempre abbastanza cupa e in cui è spesso difficile coglierne l’imponente bellezza. L’appello nel periodico dell’Unità pastorale è a contribuire alla spesa: donazioni cercansi.
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