L'ANALISI
05 Luglio 2024 - 05:25
CREMA - Case popolari, tra piccola delinquenza e necessità di certezze nelle manutenzioni. Il problema è duplice e nemmeno nuovo. Seguitare a rimandare le soluzioni, però, non serve a nessuno. Dopo l’ennesima violenta lite familiare della scorsa settimana, attorno ai condomini di edilizia popolare di piazza di Rauso, nel quartiere di Santa Maria, è aumentata la sorveglianza. «Le forze dell’ordine, a turno, presidiano la zona – afferma Ilaria Chiodo, consigliere comunale della lista Borghetti e lei stessa inquilina – ma la gente ha ancora paura a scendere nei garage sotterranei, anche se ultimamente non sono più frequentati dai ragazzi residenti. Resta il fatto che sono ancora pieni di oggetti di ogni genere e andrebbero ripuliti. C’è persino una lavatrice che non funziona».
Il problema delle case popolari è molto seguito da Chiodo, non solo per i problemi legati alla piccola delinquenza. L’esponente di minoranza interviene anche sulla convenzione tra Aler e Comune, approvata dal consiglio comunale: «Ci sono diverse migliorie rispetto alla versione triennale precedente, a partire dai sopralluoghi nei complessi abitativi effettuati per almeno tre giornate all’anno, fino all’apertura di uno sportello decentrato quale presidio territoriale due volte al mese, dove però, a fianco del personale Aler, dovrebbero esserci anche dipendenti del Comune».
Chiodo auspica anche altre modifiche: «Suggerisco l’introduzione della Commissione cambi alloggi, che ne verifichi la gestione e monitori le richieste pervenute, facendo attenzione ai cambiamenti delle esigenze dei nuclei famigliari che ne fanno richiesta, considerato che alcune aspettano un cambio alloggio da anni».
Tornando al problema della piccola delinquenza, secondo Chiodo, «Comune e Aler devono occuparsi di socialità, tutela della sicurezza, gestione delle decadenze e ripresa degli alloggi, ma anche dell’esecuzione di provvedimenti di sfratto». Altro problema è quello delle manutenzioni. «L’aumento dei corrispettivi annui che il Comune versa a Aler è stato significativo. Aler metterà a disposizione un call center che si occuperà di raccogliere le varie richieste di manutenzione degli inquilini. Anche qui però il Comune dovrebbe vigilare richiedendo l’elenco delle richieste pervenute per effettuare un proprio diretto monitoraggio del rispetto delle tempistiche degli interventi e dovrebbe fare eseguire sopralluoghi al proprio ufficio tecnico».
In merito alle proposte della consigliera di minoranza, l’Aler non ha ritenuto di dover intervenire ufficialmente, ma ha comunque chiarito un paio di punti. Per quanto concerne la proposta di una commissione per il cambio alloggi, l’Azienda per l’edilizia residenziale ha specificato che non è suo potere istituirla, tanto meno in un solo territorio, in quanto dipende dalla Regione valutare chi ha diritto a subentrare negli alloggi e chi no. Le manutenzioni, invece, seguono il codice degli appalti. Le ditte che sforano sui tempi stabiliti pagano delle penali.
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