L'ANALISI
01 Maggio 2024 - 12:00
MILANO - «Siamo sempre l’ultima ruota del carro, dimenticati». Torna ad alzare la voce il comitato degli inquilini delle case pubbliche di Crema, oltre 900 alloggi, per quasi i due terzi di proprietà Aler, mentre il resto comunali ma gestite dalla stessa Azienda lombarda per l’edilizia residenziale. «Ci rammarichiamo dell’immobilismo dell’Aler provinciale, mentre leggiamo che nel quartiere Barona di Milano, l’Azienda ha provveduto all’efficientamento energetico con cappotto realizzato con scarti della lavorazione del riso, installazione di pannelli fotovoltaici e sostituzione degli infissi», sottolineano Pinuccia Gipponi, Cecilia Pedrinazzi, Maria Grazia Silva, Enrico Fardella, Stelio Locatelli e Mario Lottaroli, i firmatari del nuovo volantino in distribuzione nei complessi residenziali e in città. «Il presidente della Regione Attilio Fontana, inaugurando queste palazzine, ha dichiarato che si è al lavoro per offrire alloggi sempre migliori agli inquilini. La nostra speranza è che questo avvenga anche nella nostra città e nella nostra provincia».
Al momento, sottolineano dal comitato, le cose non stanno affatto così: «Purtroppo, constatiamo che i problemi nelle case pubbliche non vengono affrontati e risolti. In questi giorni di pioggia si sono verificate infiltrazioni segnalate da parte degli inquilini, che non hanno ancora trovato soluzione».
Poi l’esortazione a programmare investimenti: «Abolito il superbonus 110%, rimane comunque la possibilità di programmare importanti interventi attraverso due normative: il Pnrr e il Programma innovativo per la qualità dell’abitare, finalizzati a favorire l’edilizia sociale e la rigenerazione urbana. Si tratta di normative che consentirebbero di migliorare la qualità delle abitazione e di ridurre, attraverso l’efficientamento delle caldaie e la riduzione dei consumi energetici, le emissioni di anidride nell’atmosfera della città. Sono interventi non più rinviabili, così da aderire alla direttiva dell’Unione europea Case green, che impegna gli Stati membri a ridurre i consumi energetici negli edifici residenziali del 16% entro l’anno 2030 e del 22% entro il 2035. È opinione degli esperti che, se non saranno installati i pannelli fotovoltaici, coibentati gli edifici, sostituite le vecchie caldaie e i logori serramenti, questi obiettivi non saranno raggiunti. È compito della Regione Lombardia, dell’Aler e delle amministrazioni comunali, in base alle rispettive competenze, operare affinché dallo scritto si passi ai fatti». Infine, una raccomandazione: «Aler faccia i controlli affinché le aziende incaricate di eseguire i lavori rispettino le norme di sicurezza antinfortunistiche».
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