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VIADANA. L'ADDIO

«Daniele è salito sulla vetta più alta»

Folla al funerale dell’alpinista precipitato. Gli amici: uniti nel suo nome

Pierluigi Cremona

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pierluigi.cremona@virgilio.it

03 Luglio 2024 - 19:03

«Daniele è salito sulla vetta più alta»

VIADANA - Gli amici delle uscite in montagna del Cai di Bozzolo, quelli della gioventù di Gualtieri, i colleghi di lavoro della Seletti di Cicognara e tante altre persone hanno dato l’ultimo saluto oggi pomeriggio a Daniele Terzi, il 58enne alpinista morto domenica mattina a seguito di una caduta mentre stava affrontando la via ferrata Terzulli con l’intento di raggiungere sull’Adamello il Corno Miller, nell’omonima valle, nel territorio di Sonico (Brescia) a oltre 3200 metri di altitudine.

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A celebrare le esequie nella chiesa Castello il parroco don Antonio Censori, don Alessandro Maffezzoni dell’Unità pastorale Beata Vergine delle Grazie e l’ex parroco di Cicognara don Luigi Pietta. «Daniele ci ha riuniti qui e noi lo vogliamo onorare – ha esordito don Censori —. In questa vetta finale della vita che è il paradiso. oggi vediamo un’apparente separazione, ma non è così».

Nell’omelia ha ricordato «la notizia giunta da più persone domenica sera che mi dicevano che era morto un mio parrocchiano. Una tragedia che mi ha aperto nella testa tanti pensieri e immagino lo ha fatto a tanti di noi. Chi affronta la montagna mette in conto di affrontare anche il pericolo, ma poi non si pensa alla famiglia o al lavoro? Voi famigliari in questi giorni avete avuto, per così dire, una ‘fede sportiva’, avete reagito con una grande forza, vedendo ciò che era successo non come una catastrofe ma come un fatto di vita».

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Rivolgendosi poi alla vedova, Stefania Azzoni, ha sottolineato «mi hai parlato del vostro amore, della famiglia, degli affetti e di come li avevate vissuti». Riferendosi all’ambiente naturale, luogo dove l’alpinista ha trovato la morte, ha ricordato che «nella natura c’è l’immensità di Dio, non ci sono solo catastrofi, ma anche la bellezza di cose semplici che Daniele andava cercando, come raggiungere una vetta di montagna».

Anche il Cai di Bozzolo, gruppo di cui Terzi era iscritto, lo ricorderà come ha scritto la presidente Chiara Padova a tutti i soci. «Ci siamo interrogati a lungo in questi giorni sulla necessità di sospendere le attività sociali il prossimo fine settimana, alla fine abbiamo deciso di non farlo. Non siamo sicuri sia la scelta giusta, perdonateci, siamo ancora frastornati. Siamo però sicuri che Daniele non lo vorrebbe, lui che dedicava ogni momento libero alla sua grande passione vorrebbe sicuramente vederci uniti e felici in giro per i monti. Chiediamo a tutti come sempre, prudenza e responsabilità e un pensiero a Daniele che ci guarda dalla vetta più alta».

«Aveva poche parole, ma giuste»
Toccante ricordo della figlia Sara: era così felice, non dobbiamo essere tristi

«Mio papà mi portava in montagna come portava tanti di voi in tanti posti che dobbiamo ancora scoprire quali, ma ce lo dirà. Era un grande mio papà. Io sono una persona che ha tante parole per tutti, lui forse ne aveva meno di me, ma aveva quelle giuste. Lo ringrazio per tutto l’amore che ha portato nella mia vita e che porterà ancora a tutti noi. Non dobbiamo essere tristi perché lui era tanto felice e vuole ricordarci così e anche noi lo dobbiamo ricordare così. Grazie a tutti voi che siete intervenuti». È uno dei passaggi dello scritto letto con grande compostezza e serenità d’animo da Sara, figlia 25enne di Terzi, al termine del funerale celebrato questo pomeriggio nella chiesa Castello.

Prendendo la parola, ha ricordato che in questi giorni di grande angoscia e dolore, assieme alla mamma Stefania e al fratello 21enne Marco ha preso mano alle tante foto scattate in questi anni e agli scritti che si sono accumulati nei taccuini nel corso del tempo. «Tra questi uno scritto di mio fratello di quando aveva 12 anni che racchiude l’essenza di ciò che era nostro padre. 'Fin quando Dio non ti porgerà la mano in paradiso tu sarai sempre di fianco a me, in tutte le situazioni. E tu mi porterai come sempre sulla canna della bici fino in capo al mondo, perché noi due siamo inarrestabili'».

I fedeli hanno chiuso le parole con uno scrosciante e sincero applauso, mentre don Censori ha avuto modo di «ringraziare anche la famiglia neocatecumenale con cui Daniele ha vissuto la sua vita. La sua vita continua nel cuore dei suoi famigliari, le sue idee che possano entrare in noi per andare avanti. Grazie che oggi ci hai fatto riflettere su cosa è importante». Al termine della messa il feretro è stato portato al cimitero di Mantova per la cremazione.

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