L'ANALISI
03 Luglio 2024 - 05:20
CREMONA - Mercoledì 19 giugno, piazza del Comune, ore 22.07: al tramonto del primo e ultimo faccia a faccia tra i candidati sindaco, l’aspirante primo cittadino del centrodestra, Alessandro Portesani, svela quattro dei suoi assessori indicandoli fra il pubblico. Si alzano Chiara Capelletti, Jane Alquati, Alessandro Rossi e Anna Lucia Maramotti Politi. «Se vinco, saranno nella mia squadra di governo» è il messaggio lanciato alla città.
Sullo stesso palco, Andrea Virgilio sceglie di non sbottonarsi: «Per ora preferisco concentrarmi sulla stagione nuova che mi piacerebbe aprire per Cremona: mi interessa il metodo, non i nomi» si richiude nella giacca che non indossa sopra la camicia bianca. Uno a carte scoperte, l’altro con il mazzo stretto in mano.
Meno di due settimane dopo quella sera, trascorsi nove giorni dal ballottaggio che per 192 voti ha incoronato Virgilio ‘il temporeggiatore’ a dispetto delle rivelazioni del suo avversario, il tempo del solo metodo è finito: al netto di qualche residuo dettaglio da limare sulle deleghe nel corso delle ultime trattative, e oltre il riserbo granitico dovuto all’attesa e ai tempi dell’ufficialità istituzionale rispettati alla lettera dal terzo sindaco consecutivo di centrosinistra, la giunta è fatta. Nove assessori: tre conferme (ma con cambi o spacchettamenti di competenze), cinque novità e un ritorno. E la ratificata esclusione di chi è stato nell’esecutivo per gli ultimi dieci anni: Barbara Manfredini, Maurizio Manzi e Rosita Viola. Nessun tecnico: tutte scelte politiche.
A cominciare dal vice sindaco: le indiscrezioni convergevano sul presidente uscente del consiglio comunale, Paolo Carletti, e invece sarà una donna, la 52enne Francesca Romagnoli. Presidente del comitato di quartiere 11 (Cascinetto, Villetta, Concordia) impiegata in Camera di Commercio e da sempre attiva nell’associazionismo, era in lista con Fare Nuova Cremona Attiva (153 preferenze), rappresenta il nuovo e avrà anche la delega, strategica, al Bilancio, e quelle altrettanto importanti al Personale e ai Quartieri. Carletti (quota Partito Democratico, 116 voti) sarà invece assessore di peso e con portafoglio e i rumors assicurano che potrebbe prendersi buona parte delle deleghe che sono state di Virgilio vice nei due mandati di Gianluca Galimberti, a cominciare dall’Urbanistica per proseguire con la gestione dei fondi del Pnrr.
Restando nel campo dem, confermati sono anche Luca Burgazzi e Simona Pasquali: il primo, premiato alle elezioni da 344 preferenze, terzo più votato della coalizione dopo Luciano Pizzetti e Riccardo Merli, perde la delega alla Cultura per occuparsi di Turismo, seguendo uno schema che prevede un collegamento stretto con il sistema museale e le eccellenze attrattive della città, a iniziare dalla liuteria, e provando a implementare ulteriormente un fronte che cresce da danni e che negli obiettivi di mandato deve continuare a svilupparsi; la seconda, accompagnata alla tornata elettorale da 158 croci sulle schede, smetterebbe di concentrarsi sulla Mobilità Sostenibile per tenere invece l’Ambiente.
Di sicuro, Santo Canale sarà il nuovo assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale (e presumibilmente anche alla Protezione civile, per cui resta comunque in gioco Pasquali).
E altrettanto certamente Luca Zanacchi (Fare Nuova Cremona Attiva) seguiterà ad essere il referente per lo Sport: non sarà più l’interlocutore per i rappresentanti dei quartieri, ma potrebbe invece diventarlo per il commercio, su un fronte dove però non è da escludere il coinvolgimento di Carletti piuttosto che di Canale.
Cambiamento all’Istruzione: a sedersi sulla poltrona che negli ultimi dieci anni è stata di Maura Ruggeri, raccogliendo un’eredità significativa storicamente e anche politicamente, sarà Roberta Mozzi, prima docente all’Anguissola, poi preside al Marazzi e all’Itis Torriani candidata con Sinistra per Cremona-Avs (105 preferenze) e naturalmente esperta di una materia che ha caratterizzato la sua intera vita professionale.
Chiude il cerchio delle novità Marina Della Giovanna: in corsa nella lista del Partito Democratico, classe 1976, funzionaria del ministero dell’Interno, esperta di dinamiche migratorie e consulente legale della Caritas, viene descritta come particolarmente strutturata operativamente e altrettanto apprezzata da Virgilio, che non a caso le affiderà un fronte sempre delicato in tutte le sue sfumature e da subito indicato come prioritario, il Welfare. Pochi dubbi anche sulla Cultura: a caratterizzarne le linee guida sarà il rientro di Rodolfo Bona, ex professore di Storia dell’Arte al liceo classico Manin, già assessore (dimissionario per motivi personali) alle Piccole Cose e al Verde nel secondo mandato di Galimberti.
Eccolo, fatto salvo qualche possibile spostamento di tessere nelle pieghe di un puzzle già definitivamente composto, il futuro governo della città: si pensava potesse essere ufficializzato già in settimana, dovrebbe esserlo al principio della prossima. Insieme alla presidenza del consiglio comunale: la maggioranza indicherà Pizzetti.
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