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CREMONA AL BALLOTTAGGIO. LA CAMPAGNA ELETTORALE

I quattro assessori in pectore: «Pronti per dare la svolta»

Alquati, Capelletti, Maramotti e Rossi: metà giunta Portesani già definita. «Le polemiche? Giusto equilibrio tra politici ‘di professione’ e nuovi profili»

Francesco Gottardi

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redazione@laprovinciacr.it

20 Giugno 2024 - 20:30

I quattro assessori in pectore: «Pronti per dare la svolta»

Alessandro Rossi, Anna Lucia Maramotti, Jane Alquati e Chiara Capelletti

CREMONA - «L’obiettivo è arrivare compatti al ballottaggio, portare le persone alle urne e conquistare un cambiamento necessario e chiesto a gran voce dai cittadini. Non pensiamo per il momento a spartirci cariche e ruoli». Le parole sono di Jane Alquati, ma la premessa è condivisa da tutti gli assessori in pectore che mercoledì sera si sono presentati davanti alla piazza del dibattito elettorale tra i due candidati sindaco. Ha colpito tutti la mossa di Alessandro Portesani che, interrogato su una possibile composizione della sua giunta, ha rivelato quattro nomi che «sicuramente saranno nella mia squadra»: ad alzarsi dalle file del pubblico sono stati, oltre alla citata Alquati della Lega, Chiara Capelletti di Fratelli d’Italia, Anna Lucia Maramotti Politi di Novità a Cremona e Alessandro Rossi di Forza Italia. In piazza il candidato sindaco non si sbilancia sulle deleghe che intenderebbe affidare ai quattro, anche «visti i profili personali potete facilmente immaginare che ruolo avranno».

Un parterre bilanciato tra candidature ‘politiche’ e nuovi ingressi in Consiglio comunale. Alquati e Capelletti condividono una storia di lungo corso nella politica locale: la prima è stata assessore nella giunta Perri con delega alle Politiche giovanili, università e parità di genere; la seconda vanta, «nonostante l’età» scherza lei, una militanza decennale prima in Alleanza Nazionale e poi in FdI. «Certo non mi immagino di andare ad occuparmi di lavori pubblici — ironizza Alquati — ma per ora mi concentro sul ballottaggio. Detto questo per me sarebbe un grande onore poter rappresentare il mio partito al fianco di un sindaco e dei colleghi che stimo per il loro grande valore professionale e umano».

Un’emozione condivisa anche da Capelletti «anche per il contesto, in piazza e in diretta televisiva, in cui è avvenuto l’annuncio». La record-woman di preferenze (con le sue 267 è primo candidato del centrodestra e terzo in termini assoluti) ha già ricoperto il ruolo di assessore, anche se nella giunta provinciale ai tempi della presidenza di Massimiliano Salini, occupandosi di giovani, sport e cultura, ma rispetto al possibile incarico futuro il messaggio è chiaro: «Fa piacere che la mia persona venga apprezzata e scelta per rappresentare la destra cremonese. Devo ringraziare per questo in particolare i vertici locali e regionali del mio partito. La mia competenza è quella di conoscere la politica e questo è il portato con il quale affronterò la sfida della rappresentanza (che sia in giunta o in opposizione)».

Capelletti si concentra su una priorità della politica che scavalca la retorica incentrata sulle sole competenze professionali: «Mi occupo di sanità, ma credo di poter dire che da assessore alla cultura ho fatto un lavoro di tutto rispetto. Questo perché il ruolo dell’assessore è quello del decisore: deve compiere delle scelte politiche che partano dall’interpretazione dei bisogni e delle esigenze delle persone e orientino il lavoro dei tecnici competenti». Potrebbe essere dunque la cultura il suo futuro assessorato? «No comment, non ci sono elementi».

Un altro profilo in lizza per la delega è senza dubbio quello di Maramotti, insegnante di lettere e filosofia ed esperta di storia cremonese e liuteria: «Credo che mi potrei muovere bene in un ambito legato alla mia carriera, dalla cultura all’istruzione. Quale che sia un eventuale ruolo mi impegnerò al massimo per portare quel rinnovamento fondato su una visione complessiva della città e e delle sue esigenze. Sento in particolare che Cremona deve ritrovare un’identità che parta dalla nostra storia guardando al futuro».

Quello dell’identità è un tema fondamentale anche per la promozione del territorio come sottolinea Rossi, al secondo mandato da consigliere di CremonaFiere, di cui il Comune è uno degli azionisti di maggioranza: «Il modello del Salone del mobile di Milano, con il Fuorisalone, evidenzia come ogni evento fieristico generi delle ricadute positive sul territorio. Dobbiamo puntare su queste sinergie per valorizzare le nostre eccellenze». Un percorso che per Rossi passa anche per il rilancio del nostro patrimonio culturale «dedicando uno spazio a Tony Wolf ad esempio, un artista che all’estero conoscono come cremonese, ma del quale ci dimentichiamo». Lo sguardo orientato al marketing territoriale potrebbe valere a Rossi un assessorato al turismo? Si vedrà, intanto il centrodestra deve superare la sfida del ballottaggio.

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