L'ANALISI
02 Luglio 2024 - 19:11
CREMONA - Sciopero tra i banchi della Coop del centro commerciale CremonaPo. L’annuncio arriva unitariamente da Cgil, Cisl e Uil che hanno proclamato lo stato di agitazione da mercoledì 26 giugno, decretato il blocco delle ore di straordinario e indetto una giornata di mobilitazione per sabato 6 luglio.
A scatenare la protesta è stato l’annuncio del trasferimento di 12 dipendenti al punto vendita di Brescia Flaminia. «Stiamo parlando del 10% del personale del punto vendita a cui è stato comunicata, con un preavviso di soli 10 giorni, una decisione presa unilateralmente — specifica il segretario generale Filcams Cgil Angelo Raimondi — senza alcun rispetto per il lavoro e senza convocare i sindacati per cercare una soluzione condivisa in grado di conciliare le esigenze aziendali e quelle del personale dipendente».
Le prime lettere di trasferimento sono arrivate a 4 dipendenti che dovrebbero, denunciano i sindacati, «viaggiare per oltre 110 chilometri al giorno per lavorare anche solo poche ore, con forte impatto in termini economici, ma anche di gestione della vita personale e famigliare e della conciliazione vita-lavoro. L’azienda — conclude Raimondi — ha dimostrato di considerare i propri dipendenti come la merce che mette sugli scaffali e che sposta a proprio piacimento. Decisioni e metodi che riteniamo inaccettabili e per questo sabato 6 luglio saremo, con Cisl e Uil, di fronte al Cremona Po la mobilitazione non si fermerà fino a quando non avremo delle risposte concrete che garantiscano chi lavora la dignità che merita».
Dal canto suo l’azienda spiega che tra i motivi del trasferimento c’è la diminuzione dei ricavi del punto vendita sul budget previsto e il tentativo di non compromettere posti di lavoro. «Coop Lombardia ha dichiarato in più occasioni — si legge in un comunicato dell’azienda — che la garanzia del livello occupazionale dei propri lavoratori e delle proprie lavoratrici è fra gli obiettivi prioritari della Cooperativa». In questo senso, continua il comunicato aziendale «Coop Lombardia non ha fatto altro che procedere ad un riequilibrio di organico fra negozi limitrofi che attualmente stanno performando in modo differente. A Cremona infatti, piuttosto che a Brescia, la pressione concorrenziale della grande distribuzione è in costante aumento anche nell’ultimo anno. Coop Lombardia ha sempre informato le organizzazioni sindacali sia a livello regionale che locale, condividendo con loro l’obiettivo prioritario di salvaguardia occupazionale».
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