L'ANALISI
29 Giugno 2024 - 20:44
CREMONA - L’assegnazione di alloggi Aler alle donne vittime di violenza è un progetto sperimentale relativo all’individuazione di abitazioni in favore di donne vittime di violenza, partito nel 2023 e che si sta concretizzando in questi giorni, la cui realizzazione prevede aspetti organizzativi e gestionali triangolati tra Regione Lombardia, Aler Brescia-Cremona-Mantova e i Centri Antiviolenza di competenza territoriale.
«Per noi volontarie del Centro Antiviolenza Aida si tratta di un passaggio molto importante perché riconosce una battaglia durata anni da parte dei centri per l’assegnazione di abitazioni alle vittime di violenza. Non esiste autonomia se non si ha un posto dove stare e molto spesso le donne vittime di violenza sono costrette ad abbandonare la casa familiare da sole o con figli e figlie — spiegano Elena Guerreschi, presidente di Aida e Simona Frassi, vicepresidente e coordinatrice del progetto —. A Cremona il progetto è destinato a due donne seguite dal centro e che da tempo sono inserite in un percorso di uscita dalla violenza, per le quali l’acquisizione dell’autonomia abitativa costituisce un traguardo molto importante».
La progettualità impegnerà il Centro Antiviolenza Aida per i prossimi cinque anni come destinatario della locazione e della gestione di tutto quanto concerne l’assegnazione degli appartamenti stessi. «Come Centro Antiviolenza ci auguriamo che si tratti dell’avvio di una realtà virtuosa, che va in parte a colmare il senso di profonda ingiustizia subita da donne maltrattate e costrette anche ad abbandonare la propria abitazione per motivi di sicurezza personale loro e dei figli».
Il progetto di Regione e Aler traccia una strada per dare una risposta al problema abitativo delle donne vittime di violenza: una volta terminato il percorso verso l’autonomia, infatti, per molte di loro è complesso riuscire a reperire un’abitazione dignitosa a costi accessibili nel mercato privato, in particolare per le donne straniere. «Ma il merito di questo progetto sta anche nel riconoscimento del ruolo strategico dei Centri Antiviolenza, che viene incaricato di individuare le destinatarie del progetto e la realizzazione dell’azione — aggiungono —. Il Centro Antiviolenza, giustamente, viene riconosciuto come soggetto protagonista delle politiche e delle azioni di contrasto e prevenzione alla violenza. Il nostro ruolo risulta centrale perché non solo siamo uno dei primi luoghi di accoglienza della donna, pertanto in grado favorire l’emersione del fenomeno, ma grazie al nostro lavoro e alle nostre peculiarità, possiamo raccogliere le istanze delle donne mettendo in campo tutti gli strumenti, le risorse, i progetti e le azioni necessarie all’esito positivo dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, in coordinamento con tutti i soggetti della Rete».
«In questi ultimi cinque anni abbiamo lavorato in contatto costante con i servizi pubblici a vario livello e con le realtà private del territorio che si occupano di violenza contro le donne: abbiamo rinnovato la gestione della casa rifugio, aperto una nuova casa per la semi autonomia (entrambe iscritte nell’albo regionale), abbiamo costruito relazioni importanti con i servizi sociali attivando i lavori in micro equipe per garantire maggior efficacia alla presa in carico integrata, abbiamo partecipato ai progetti Lia finalizzati all’inserimento lavorativo, abbiamo organizzato numerosi progetti sensibilizzazione principalmente nelle scuole ma anche con i comuni del territorio e le aziende, e la lista di attività potrebbe essere ancora molto lunga. Infine, va ricordato che in questi mesi abbiamo inaugurato la nuova sede, per garantire alle donne uno spazio più accogliente e per avere un ambiente più adeguato al lavoro che svolgiamo. In sostanza, il progetto con Aler e Regione è solo l’ultimo di una lunga serie di attività che l’Associazione Aida ha realizzato per la tutela e il sostegno alle donne vittime di violenza, il tutto grazie alla generosità e alle competenze delle nostre operatrici, prevalentemente volontarie. In questo momento, il progetto più ambizioso che abbiamo in mente di realizzare, non appena riusciremo ad intercettare bandi adeguati, è quello di una nuova struttura di ospitalità destinata agli inserimenti delle donne in situazione di emergenza», concludono Guerreschi e Frassi.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris