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«Bimba violentata»: a giudizio amici di famiglia

Dai 6 ai 9 anni la vittima avrebbe subito atti sessuali prima da un 31enne poi da un 49enne

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

27 Giugno 2024 - 17:15

«Bimba violentata»: a giudizio amici di famiglia

CREMONA - «Facciamo il gioco dello sparisci». E lei, una bambina di 8 anni, sarebbe salita nella casa del vicino, un 48enne amico di famiglia, a cui la mamma affidava temporaneamente la figlioletta. Ci sarebbe andata ogni martedì. E stando all’accusa - terribile - l’uomo avrebbe abusato della piccola, dalla primavera del 2020 sino al 23 dicembre del 2021. Con la minaccia che se avesse rivelato il ‘gioco dello sparisci’ «le sarebbero accadute cose brutte». Ma le violenze sessuali, la piccola le avrebbe subite anche prima, tra i 6 e i 7 anni, da un altro amico di famiglia, lui 31enne, sposato e padre di bambini piccoli. In questo caso, i fatti contestati sarebbero accaduti tra settembre del 2018 a fine 2019.

Oggi il gup ha rinviato a giudizio i due imputati (nazionalità straniera) per violenza sessuale sulla bambina costretta a subire abusi per tre anni, con le aggravanti di aver commesso le violenze su una minore di 10 anni e di aver approfittato «di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa».

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L’avvocato Clara Carletti


Il processo è fissato al 12 novembre prossimo. L’avvocato Clara Carletti difende il 48enne, la collega Barbara Pedrazzani il 31enne. La mamma della bambina si è costituita parte civile con l’avvocato Giorgio Milanesi.

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L'avvocato Barbara Pedrazzani

Secondo le indagini, a scuola la piccola ha raccontato ad alcuni compagni che con un vicino di casa giocava a nascondino e spiegato «i giochi». I bambini lo hanno riferito a una delle mamma, la quale, allarmata, ne ha parlato con la maestra. Quest’ultima ha chiamato la sua piccola alunna, l’ha sentita. Sarebbero così emersi i tre anni di abusi da parte dei due amici di famiglia. La macchina della giustizia si è subito messa in moto.

Secondo l’accusa, il 31enne avrebbe abusato della bambina in più occasioni nel suo appartamento, mentre i suoi figli dormivano e la moglie era indaffarata in un’altra stanza. Gli abusi sarebbero avvenuti nella camera matrimoniale, una volta nell’abitazione della piccola. L’uomo avrebbe anche fatto vedere alla piccola dei video pornografici sul suo smartphone, chiedendole poi «di poter replicare» con lui le oscenità. E sempre secondo il capo di imputazione, «alla fine di ogni episodio», il 31enne avrebbe raccomandato alla piccola di tenere la bocca chiusa. Di «non rivelare nulla a nessuno di quanto accaduto».

Agli atti dell’indagine della polizia, c’è la denuncia della clinica Mangiagalli (Soccorso violenza sessuale domestica), le dichiarazioni della bambina nell’incidente probatorio del 31 marzo 2023, l’interrogatorio reso il 25 maggio successivo dall’imputato 49enne, che ha negato. «La bambina è stata visitata: non ci sono segni di violenza», ha detto l’avvocato Carletti. 

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