L'ANALISI
27 Giugno 2024 - 05:20
CREMA - L’aggressione risale alla notte tra domenica e lunedì: un paziente completamente fuori controllo, un uomo di mezze età, che dà in escandescenza in Pronto soccorso, colpendo alcuni operatori di turno, che invano cercano di bloccarlo. Poi l’intervento delle forze dell’ordine, che riescono a fermare l’esagitato, probabilmente alterato dall’abuso di alcol o dall’uso di sostanze stupefacenti. Risultato: un paio di infermieri devono farsi medicare dai colleghi, con una prognosi di cinque giorni, altri con escoriazioni e graffi.
Immediata la presa di posizione dei sindacati, con Angelo Bonvissuto, segretario generale territoriale di Uil Fpl: «Sollecitiamo l’Azienda socio sanitari territoriale ad avviare una collaborazione con gli enti preposti per garantire la presenza di un posto di polizia al Pronto soccorso: è nostra convinzione che solo con un deciso intervento di prevenzione e deterrenza sia possibile tutelare il personale dipendente e garantire un ambiente di lavoro sicuro». Bonvissuto ha scritto al direttore generale dell’Asst Alessandro Cominelli. «Desideriamo esprimere la nostra solidarietà ai colleghi che hanno subito una violenta aggressione da parte di una persona in evidente stato di agitazione. Questo è solo il più grave di una serie di episodi che vedono coinvolto il personale sanitario, tecnico ed amministrativo dell’Asst durante lo svolgimento del proprio lavoro».
Erano anni che al punto di primo intervento dell’ospedale Maggiore non si assisteva ad una simile scena di violenza, ma, come ha sottolineato Bonvissuto, le avvisaglie di simili problemi non mancano. Lo conferma Rosario Miccichè, segretario territoriale segretario territoriale e responsabile per l’area di Crema della Uil funzione pubblica della Uil Funzione pubblica. «Sempre più spesso, non solo al pronto soccorso, ma anche al centro unico prenotazioni e a volte addirittura in situazioni ambulatoriali, la gente perde il controllo e dà in escandescenza. Solo livello verbale, per fortuna, ma poi può capitare che dalle parole si passi ai fatti. Il caso dell’altra notte era sicuramente particolare, ma certo è compito di tutti tutelare in primis chi lavora in ospedale. C’è anche da rimarcare che, per come è strutturato, il pronto soccorso non ha alcun filtro. Si può praticamente entrare inosservati, passando dal retro. Serve dunque una rinnovata attenzione e siamo qui per collaborare con la direzione generale che sappiamo sta facendo il possibile per garantire la sicurezza del personale».
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