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RIVAROLO MANTOVANO

«Mettiamo fine alle vittime del lavoro»

L'appello del don Marciò nella chiesa gremita per l’ultimo saluto a Schirolli

Pierluigi Cremona

Email:

pierluigi.cremona@virgilio.it

24 Giugno 2024 - 18:18

«Mettiamo fine alle vittime del lavoro»

RIVAROLO MANTOVANO - «Chiediamo a tutti gli organi competenti, ai dirigenti, ai responsabili della sicurezza che questi fatti non accadano più. Mettete in atto tutto ciò che serve perché questi fatti non si ripetano. Sentiamo spesso parlare di morti sul lavoro. Sono notizie che ci feriscono, ma che a volte scorrono via dietro a tante altre. Ora che questo è accaduto anche nella nostra comunità, chiediamo che più nessuno debba perdere la vita perché si è recato al lavoro. Fate di tutto perché fatti simili non si ripetano più». È un passaggio dell’omelia di don Ernesto Marciò, parroco di Rivarolo Mantovano, durante il funerale del 35enne Mirko Schirolli, deceduto venerdì mattina alla Sintostamp di Cividale.

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Tutto il paese oggi pomeriggio ha voluto salutare lo sfortunato operaio, le bandiere del municipio a mezz’asta per il lutto cittadino e i locali chiusi. Davanti all’altare la bara con la sciarpa dell’Inter, il casco e i guanti di downhill, sport che Schirolli praticava con passione.

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«Prendo la parola in questo momento, ma potete immaginare con quanta fatica mi accingo ad esprimermi in questa circostanza», ha esordito don Marciò, affiancato dall’ex parroco don Luigi Carrai. «Chi era Mirko? Era un giovane, con i suoi desideri, le sue passioni, i suoi ideali. Amava gli amici, trascorrere del tempo con loro, amava la sua bici, sulla quale spesso lo si incrociava lungo le vie del nostro paese. Era un ragazzo schivo, di non molte parole, amava la sua famiglia e i suoi cari. Certo, come ogni figlio, lo spirito ribelle, contestatore, lo aveva a volte portato a scontrarsi, a discutere con loro. Ma, in questi ultimi anni, era avvenuto qualcosa che lo aveva cambiato. La malattia del papà lo aveva portato a ritrovare gli affetti, i gesti della tenerezza, della cura. Ogni figlio ha un debito di riconoscenza nei confronti del padre. Anche Mirko voleva onorare questo suo debito. È per questa ragione che la sua morte, già dolorosa in sé, lo diventa ancora di più».

Prima della benedizione alla bara e dello straziante saluto dei famigliari al feretro, hanno preso la parola due amici che hanno ricordato le qualità umane di Schirolli. «Un pezzo di ognuno di noi partirà con quella macchina, ma un pezzo di te rimarrà sempre in tutti noi», hanno concluso tra gli applausi dei presenti.

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