L'ANALISI
22 Giugno 2024 - 17:21
Mirko Schirolli e l’ingresso della Sintostamp a Cividale Mantovano
RIVAROLO MANTOVANO - Chiuso per lutto anche lunedì, giorno dei funerali, alla Sintostamp di Cividale. L'azienda dove lavorava Mirko Schirolli, il 35enne di Rivarolo deceduto ieri poco dopo le 8, mentre stava pulendo dei rulli di acciaio per la produzione di onduline in plexiglas. Il titolare Massimiliano Federici, ha deciso di proseguire il fermo produttivo quindi oltre che venerdì anche lunedì mattina, mentre le esequie verranno celebrate alle 15.
Da martedì, seppur con angoscia e tristezza nel cuore, i dipendenti torneranno in azienda per proseguire l'attività lavorativa. Nel frattempo prosegue incessante il cordoglio verso il papà Ivano, la mamma Isola e il fratello Simone, quest'ultimo dirigente del Psg di San Giovanni in Croce. Il feretro si trova nella chiesa della Disciplina dove domani alle 17 verrà recitato il rosario, con la salma che verrà portata nella chiesa parrocchiale domani alle 10. Per il lutto cittadino proclamato dall’amministrazione comunale vi saranno le bandiere a mezz’asta e i negozi saranno invitati ad un momento di chiusura durante il funerale.
Sulla morte di Schirolli si sono espressi anche i sindacati, sempre più preoccupati per la scia di sangue che attraversa l'Italia e colpisce i lavoratori senza distinguo di età, classe sociale o mansione. «Ci troviamo purtroppo ancora una volta a dover esprimere l'ennesimo messaggio di cordoglio verso un'altra vittima che perde la vita sul posto di lavoro. La Costituzione afferma che l'Italia è un paese fondato sul lavoro, un lavoro che deve essere prerogativa per lo sviluppo individuale dell'essere umano e collettivo della società tutta», dice un comunicato congiunto di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec. La senatrice di Fratelli d'Italia Paola Mancini.
«Non ci sono più parole per accompagnare il cordoglio ai familiari delle vittime. Occorre creare le condizioni per una nuova cultura del lavoro, che veda impresa, lavoratrici e lavoratori uniti al fine di scongiurare ogni genere di infortuni, a cominciare dalla vera formazione. Occorre subito una prevenzione specifica, concreta e puntuale, quindi verificabile in ogni momento. Sono necessari controlli capillari nei luoghi di lavoro e nei cantieri e le sanzioni più aspre nei confronti di chi si ostina a non voler seguire le regole mettendo a repentaglio vite ed affetti dei suoi collaboratori. È una battaglia di civiltà, che passa per norme più chiare e stringenti, verifiche tempestive ed incentivi a chi si impegna a rendere finalmente sicuri gli ambienti di lavoro. È l’impegno del Governo Meloni, del Ministro del Lavoro Marina Calderone e mio personale per una Nazione in cui il lavoro sia un diritto sicuro e fonte di affermazione personale, e non di incertezza e rischio».
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