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CREMONA AL BALLOTTAGGIO

I sindaci di Pavia e Bergamo in sostegno a Virgilio: «Abbiamo fame di giovani»

Il tema scelto per la discussione è quello delle politiche giovanili, con un focus particolare sulla sfida, che i due capoluoghi lombardi affrontano da anni, delle università

Francesco Gottardi

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redazione@laprovinciacr.it

19 Giugno 2024 - 21:12

I sindaci di Pavia e Bergamo in sostegno a Virgilio: «Abbiamo fame di giovani»

Elena Carnevali, Andrea Virgilio e Michele Lissia

CREMONA - Con il ballottaggio alle porte anche Andrea Virgilio chiama a raccolta i suoi per gli ultimi appuntamenti elettorali. Oggi in particolare sono stati i sindaci di Pavia e Bergamo, freschi di elezione al primo turno nelle proprie città, a testimoniare il proprio sostegno al candidato del centrosinistra. Il tema scelto per la discussione moderata dal direttore del quotidiano La Provincia Paolo Gualandris è quello delle politiche giovanili, con un focus particolare sulla sfida, che i due capoluoghi lombardi affrontano da anni, delle università.


«Le città che non investono sulla formazione — ha esordito la bergamasca Elena Carnevalisono quelle che hanno meno possibilità di vincere le sfide che ci attendono: attrattività e competitività. Bergamo ha avuto la capacità di diventare una città internazionale cogliendo la ventata che gli studenti portano nel tessuto sociale delle città». Il giudizio del primo cittadino bergamasco sulle sfide poste dalla popolazione giovane in città non ha l’ombra di timore: «Abbiamo fame di giovani. Sarà grazie a loro, ad uno sguardo che passa per le loro lenti, che sapremo cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione e di un mondo in continua e rapidissima trasformazione».

Il pubblico che ha seguito l’incontro oggi pomeriggio in largo Boccacino davanti alla sede elettorale di Andrea Virgilio


E se Carnevali si concentra sull’attrattività è Michele Lissia, neosindaco pavese, a completare il quadro concentrandosi su un altro aspetto centrale: «Dobbiamo ragionare anche di come far rimanere gli studenti sui nostri territori, sapendo intercettare bisogni ed esigenze dei giovani. La qualità dell’insegnamento non è l’unico fattore a pesare sulla scelta dei nostri ragazzi, la parte del leone spesso la gioca la qualità della vita e l’offerta culturale delle città».

Anche Lissia scardina la retorica per cui la vita universitaria farebbe piombare i residenti nell’incubo della mala-movida. «Quel che manca troppe volte è l’ascolto: i giovani hanno delle esigenze di svago e di aggregazione che vanno rispettate e tollerate. Allo stesso modo i residenti chiedono riposo tranquillo e sicurezza: il ruolo di un buon amministratore è quello di contemperare gli interessi di tutti in primo luogo nel dialogo tra le parti». Ma cosa concorre a definire una buona qualità della vita per gli universitari? Lissia risponde senza esitazione «Aggregazione, partecipazione, sport e cultura sono gli elementi che fanno la differenza».


Un’offerta trasversale cui guarda anche Virgilio a Cremona: «Non credo troppo negli assessorati tematici per i giovani: per me le politiche che li riguardano sono trasversali e parlano del presente e del futuro delle nostre città». Quello che serve, per il vicesindaco uscente, è ascolto e coinvolgimento: «I ragazzi ci hanno chiesto spazi di studio, ma sottesa c’è l’esigenza di aggregazione, di ritrovarsi, di creare nell’incontro. E noi vogliamo muovere in questa direzione, promuovendo l’associazionismo diffuso e concedendo spazi di autogestione». Questo perché ci siamo accorti che a Cremona i giovani hanno un modo di vivere la socialità estremamente privato e ‘nascosto’. L’obiettivo della nostra amministrazione sarà quello di spalancare le porte di un modo di vivere pubblico la vita in città». 

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