L'ANALISI
16 Giugno 2024 - 11:39
CREMA - I lavori procedono a rilento, dunque non finiranno durante l’estate e di conseguenza gli studenti del Munari che frequentano il liceo delle Scienze umane e Economico e sociale, dovranno continuare a utilizzare la sede provvisoria di via Bottesini. Ciò significa un aggravio di costi anche per la Provincia, che di fatto vede più raddoppiare le spese di affitto, da 52 a 104mila euro.
Già siglato l’accordo tra l’ente cremonese e la Fondazione opera diocesana San Pantaleone, proprietaria dello stabile al civico 25, per il prolungamento del contratto di locazione. In via Bottesini si è appena concluso l’anno scolastico di centinaia di ragazzi e ragazze, trasferiti a gennaio, proprio per il via del cantiere legato ai necessari lavori di adeguamento sismico delle ex magistrali di largo Falcone e Borsellino. L’ente cremonese aveva ottenuto i fondi per queste opere tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Va considerato che i tempi di realizzazione degli interventi hanno subito un lieve slittamento e che presumibilmente termineranno nel mese di dicembre – sottolinea nella sua relazione il dirigente del settore infrastrutture stradali patrimonio e edilizia scolastica Giulio Biroli –: si rende necessario continuare ad utilizzare la porzione di immobile, stipulando con la proprietà un contratto di locazione».
La Provincia verserà dunque alla fondazione altri 52mila euro, lo stesso canone del primo semestre di quest’anno, divisi in due rate da 26mila. Già prima di trasferire gli studenti a gennaio, lo scorso autunno l’ente cremonese si era accollato lavori per 25mila euro in modo da adattare gli ambienti alle esigenze dell’attività didattica. Prima di scegliere via Bottesini, la Provincia aveva ovviamente verificato la disponibilità di strutture pubbliche in città, ma non c’erano soluzioni che potessero essere funzionali.
Da qui la decisione di puntare sull’immobile della Fondazione, già in passato adibito ad attività didattiche, in quanto occupato da scuola dell’infanzia e primaria paritarie. Il passo successivo sono stati i sopralluoghi, anche con i referenti del Munari. Da queste verifiche era emersa la necessità di effettuare gli interventi di adeguamento, che hanno comportato lavori edili, idraulici e di falegnameria, oltre all’adeguamento degli impianti elettrici e tinteggiate le pareti.
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