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Casa di comunità: rivolta contro il condizionatore

Chi abita in via Mercato teme il rumore. L’Asst garantisce: rispetterà i limiti acustici

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

14 Giugno 2024 - 20:30

Casa di comunità: rivolta contro il condizionatore

CREMA - Sale la protesta contro il maxi impianto esterno di climatizzazione e antincendio della Casa di comunità, i cui lavori di installazione sono cominciati oggi. Una decina di residenti di via Mercato, tra i quali l’ex geometra comunale oggi in pensione, Daniele Silvani, ha scritto alla direzione generale dell’Asst e per conoscenza al sindaco Fabio Bergamaschi, al dipartimento di igiene e prevenzione dell’Ats, alla polizia locale e all’Arpa.

Sono preoccupati per il rischio di inquinamento acustico. «Li stanno posizionando in prossimità di abitazioni — scrivono i residenti — in cui vivono anche persone anziane con patologie certificate e difficoltà di deambulazione. Chiediamo innanzitutto se sia stata eseguita una valutazione dell’impatto ambientale dei lavori e degli impianti, allo scopo di evitare danni a terzi. In particolare, chiediamo di sapere: saranno rispettate le distanze dalle proprietà private? Quale sarà il posizionamento e l’orientamento dei macchinari che si intendono installare? Quali sono le caratteristiche tecniche degli impianti e delle pompe: rumorosità, alimentazione elettrica o a combustione, emissioni? Sono state adottate le misure necessarie per prevenire l’inquinamento acustico, l’aria calda verso le abitazioni, l’emissione di gas o altri agenti inquinanti?».

Seguono le firme di Maddalena Cazzulli, Adriana Coloni, Silvia Sacchelli, Paola Sacchelli, dello stesso Silvani e di Roberto Prusso, Paola Groppelli, Angela Ghilardi, Daniele Gnesi e Paola Bragonzi. Oggi i lavori hanno comportato la chiusura al traffico per qualche ora, mentre la gru posizionava i grossi macchinari degli impianti. «Restiamo aperti a un confronto, anche in loco, per chiarire ogni possibile dubbio ai residenti — rispondono dalla direzione dell’Asst — attraverso una nota a firma del direttore dei lavori li abbiamo, tuttavia, rassicurati rispetto alle perplessità avanzate».

Nella relazione allegata si legge: «I lavori prevedono l’installazione di macchinari quali una macchina frigo e, secondo requisiti di sicurezza, un gruppo anticendio. Non si tratta di sistemi di generazione energetica, pertanto sulla base della normativa vigente non necessitano di uno studio di valutazione di impatto ambientale». Inoltre «rispettano i limiti acustici del piano comunale, ricompresi tra 60 decibel in fascia notturna e 50 decibel in fascia notturna: è comunque previsto uno studio di impatto acustico post installazione e a seguito del collaudo». Quanto alle distanze dalle proprietà private, «la minor distanza ammonta a 6,6 metri». Infine, «il posizionamento delle macchine garantisce massima dissipazione di aria emanata dalla ventola e migliore dissipazione dell’impatto sonoro».

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