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OMBRIANO. LA STORIA

«Come si vive in Groenlandia?»

Gli alunni della prima media si collegano per un’ora con l’esploratore Robert Peroni per conoscere la cultura degli Inuit

Dario Dolci

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08 Giugno 2024 - 05:05

«Come si vive in Groenlandia?»

CREMA - «Ma in Groenlandia che clima c’è? I bambini a scuola cosa studiano? E cosa si mangia? Ma gli Inuit che popolazione sono? E voi ricercatori che tipo di lavoro svolgete?». Sono state queste alcune delle domande che gli alunni delle quattro classi prime della scuola media Claudio Abbado di Ombriano hanno posto a Robert Peroni , scrittore, esploratore e alpinista italiano, che dal 1980 abita nella parte più orientale della Groenlandia. Peroni è impegnato alla salvaguardia dell’ambiente e dei suoi abitanti, gli Inuit, dalla distruzione causata dall’arrivo della modernità.

Il collegamento tra Ombriano e la Groenlandia è avvenuto via Skype. Da una parte c’erano gli scolari delle prime, con l’ex dirigente Pietro Bacecchi, la vicepreside Barbara Ghisletti e la collaboratrice scolastica Rosalia D’Apolito. Dall’altra, il ricercatore, che si è reso disponibile. Il contatto è stato reso possibile grazie alla bidella Rosalia, che in passato aveva fatto parte per un breve periodo del team di Peroni. Poi, un problema di salute l’aveva costretta a rientrare in Italia.

«I ragazzi — spiega Bacecchi — hanno potuto colloquiare con l’esploratore e porgli numerose domande su come si svolga la vita in Groenlandia. Il collegamento è durato un’ora e alla fine, dopo aver sventolato le bandierine della Groenlandia, ci siano lasciati con la promessa di risentirci. Sarebbe bello nel prossimo collegamento far colloquiare i nostri alunni con quelli della grande isola nell’estremo nord dell’oceano Atlantico».

Dopo aver stabilito diversi record sia come alpinista sia come camminatore (ha attraversato a piedi più volte il Sahara), Peroni ha deciso di rimanere a Tasillaq, in Groenlandia, forse una delle ultime frontiere esplorate del mondo, dove ha acquistato e adattato una casa in cui ospitare i giovani Inuit che si trovavano in difficoltà, per dare loro sostentamento materiale e psicologico. Con il tempo Peroni l’ha trasformata in un albergo per poter ospitare i turisti delle spedizioni nordiche.

In questa dimora, denominata Casa rossa, Peroni riesce a dare lavoro a settanta abitanti locali. Dagli anni Ottanta vive con gli Inuit immerso completamente nella loro cultura, che cerca di salvare. Ed è appunto la cultura che i ragazzi di Ombriano vorrebbero conoscere meglio.

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