L'ANALISI
14 Maggio 2024 - 05:00
I tre all'arrivo al mare
CREMONA - Da piazza del Comune a Tellaro, vicino Lerici; dalla pianura alle spiagge. Attraversando quattro regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria) e camminando lungo sentieri a volte battuti, altre volte poco o per niente conosciuti. Fiumi, campi, paesini sperduti, boschi, montagne. E finalmente il mare. «In tutto 264 chilometri in dodici tappe e altrettanti giorni. Una piccola grande impresa da raccontare ai nipotini», dice Riccardo Merli, da 9 anni medico di famiglia dopo 25 trascorsi ancor più in prima linea, al Pronto soccorso del Maggiore.
Con lui due amici inseparabili: Alessandro Loda, dirigente dell'Arpa, e Giovanni Mondini, informatore scientifico in pensione. Un terzetto affiatato e allenato. «Una volta all’anno facciamo un cammino a piedi. Siamo un po’ diversi tra noi: chi si rispecchia nell'idea del pellegrino animato dalla voglia di staccare dalla stressante catena di impegni interminabili, chi si mette in marcia per puro piacere», dice Merli. «Abbiamo al nostro attivo, tra gli altri, la via Francigena e il Cammino di San Benedetto. Nel 2023, invece, niente. Siamo ripartiti il primo maggio, alle 8. A piedi, naturalmente. È stato anche un modo per festeggiare i nostri 60 anni».
Zaino, scarponi e cartina. «Alessandro era il nostro tattico che ci indicava la via». Sveglia alle 7 circa; pausa pranzo a base di frutta secca e cioccolato; cena, dove possibile, come si deve. «C’è sempre un aspetto godereccio. La notte? L’abbiamo trascorsa in pensioncine, locande e, una volta, in un castello». Quello di Torrechiara, in provincia di Parma. Un’avventura divisa in due parti. «Le prime tre tappe sono state più complicate per la lunghezza, le altre a causa delle salite e delle discese»: Non potevano mancare faccia a faccia con gli animali. «Soprattutto cinghiali e i loro cuccioli. Ci siamo anche riempiti di zecche, tolte poi a vicenda».
Nessun incontro, invece, con altri viaggiatori. «Sono zone meravigliose nel loro isolamento selvaggio». Una sorpresa, in realtà, c’è stata, a Rigoso, sugli Appenini. «Un piccolo paese a 1.200 metri d'altezza dove sino 15 giorni prima c’erano 80 centimetri di neve. La cooperativa degli abitanti del posto gestisce il bar e il negozio di prodotti tipici affidati a un ventottenne di Casalmaggiore e alla sua fidanzata. Abbiamo chiesto: perché proprio a voi? ‘Siamo stati gli unici a presentarci alla gara per l'assegnazione’, ci hanno risposto».
Merli e i suoi compagni si sono inoltrati lungo sentieri impervi e hanno guadato torrenti. Ma il momento più difficile è arrivato da cielo. «Martedì scorso pioggia ininterrotta dalle 8 alle 17, un diluvio universale, fango e pozzanghere». Molte le immagini indimenticabili. Una su tutte. «Quando, nell’ultima tappa, dall’alto ho visto il mare, in lontananza ma allo stesso tempo così vicino che pareva di toccarlo. Siamo scesi giù a perdifiato. Ci siamo tuffati, l'acqua non era nemmeno tanto fredda. Eravamo contenti come bambini. Sulla spiaggia c’erano due turisti stranieri ai quali, nel mio tedesco maccheronico, ho chiesto di scattarci le fotografie». ‘Recuperati’ dalle mogli, Merli e i due amici domenica hanno fatto rientro, in auto, a casa. «Sono stati giorni belli, piacevoli, divertenti». E ieri il ritorno in ambulatorio. «Alle 6.30, per smaltire gli arretrati».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris