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‘Sbarca’ in reparto l’intelligenza artificiale

Fondazione Benefattori Cremaschi. L’impiego per il controllo costante dei pazienti affetti da demenza senile

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

05 Giugno 2024 - 16:33

‘Sbarca’ in reparto l’intelligenza artificiale

CREMA - L’intelligenza artificiale applicata alla gestione dei pazienti con demenza senile, in particolare per monitorare in tempo reale eventuali comportamenti anomali, permettendo agli operatori sanitari di intervenire con maggiore tempestività. La novità è stata introdotta alla Fondazione Benefattori Cremaschi, in particolare al Kennedy, nel reparto C.

Il sistema si chiama Ancelia. Grazie a dei sensori, acquisisce dati in tempo reale sul movimento dei pazienti a letto. Gli alert vengono inviati ai tablet degli operatori, permettendo una risposta immediata in caso di necessità. Il software associato consente invece la gestione e la personalizzazione dei parametri di monitoraggio per ogni paziente. La Fondazione ha formato il proprio personale all’utilizzo del sistema che, in breve tempo, fornirà anche statistiche utili per il miglioramento complessivo delle attività del reparto.

«Questa innovazione rappresenta un significativo passo avanti nell’assistenza ai pazienti, potenziando di fatto la presenza costante del personale sanitario nel momento del bisogno – sottolinea il direttore sanitario Luigi Enterri – con un software che apprende dai dati e con la strumentazione si arriva a una straordinaria personalizzazione delle cure, garantendo maggiore sicurezza e benessere agli ospiti del reparto».

Ci sono anche altri vantaggi: ad esempio la gestione ottimizzata dei turni di lavoro, il minor rischio di infortuni, minore stress fisico e mentale grazie al supporto fornito dalla tecnologia nel monitoraggio costante degli anziani. «Un passo avanti importante – commenta Annalisa Mazzoleni, direttrice generale della Fondazione –: si migliorano efficienza e competenze del personale. Sarà anche maggiore la soddisfazione sul lavoro. Tutto tempo guadagnato da dedicare alla relazione umana con i pazienti».

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