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CREMONA. INCLUSIONE

Gelatai solidali: la cargo bike negli oratori

Don Musa di Fratelli tutti: «Lavoro e relazioni per ragazzi con fragilità». Il dono del Rotary Cremona Po

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

01 Giugno 2024 - 16:52

Gelatai solidali: la cargo bike negli oratori

CREMONA - Un gelato così sarà difficile da eguagliare: un gelato buono per il gusto e per il cuore. Assaggiare per credere. I ragazzi del carcere — così li chiama don Roberto Musa — producono il gelato in laboratorio, mentre ragazzi con fragilità lo venderanno grazie a un cargo bike ovvero una bici con carretto freezer, acquistato dal Rotary Club Cremona Po, presieduto da Fabio Bosio che commenta: «Siamo contenti di aver partecipato a un progetto di inclusione sociale che attraverso il lavoro e le relazioni permette a ragazzi diversamente abili di trovare una loro dimensione, non solo professionale, ma anche relazionale».

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«Il progetto della cooperativa sociale Fratelli tutti si è articolato in due step. I macchinari per produrre il gelato e il corso di formazione sono stati finanziati dalla Fondazione Città di Cremona col Premio Barbieri l’anno scorso — racconta don Musa —. Ora siamo pronti e così grazie alla generosità del Rotary Club Cremona Po potremo portare il gelato artigianale laddove non c’è. Tutto ciò accade nella nostra bottega inclusiva Dolce e salato, in cui si cerca di dare forma alle idee dei ragazzi che, attraverso il lavoro, vogliono mettere in luce la loro dignità sociale e le loro potenzialità. Il laboratorio di pasticceria e di biscotteria decorata cui si aggiunge l’angolo gelateria rendono più aperta la proposta formativa che deve spaziare nella misura in cui i ragazzi cercano la loro strada e le loro attitudini. Fare per conoscere e creare relazioni: questo l’obiettivo della nostra attività».

Grazie alla collaborazione con l’associazione NoSpreco i ragazzi si occuperanno di ritirare la frutta recuperata dalla piccola e grande distribuzione per dare un senso ecologico all’uso delle materie prime e per combattere con il proprio impegno contro gli sprechi alimentari. «L’idea è quella di portare il gelato laddove non ci sono le gelaterie, nei quartieri periferici, ma anche sul lungo Po — continua don Musa —. Anche alcuni oratori ci hanno chiesto di portare il nostro gelato ai bambini del Grest. L’attività di vendita itinerante per ora non è ancora iniziata, il cargo bike è arrivato nei giorni scorsi. La pedalata assistita permette di girare per la città con facilità».

Mentre parla don Musa non manca di dimostrare la sua soddisfazione per un progetto che costruisce le relazioni e l’inclusione attraverso l’impegno del fare e la volontà di dare un po’ di dolcezza e freschezza all’estate cremonese. «Gli spostamenti saranno il frutto di un progetto educativo grazie al quale i nostri ‘gelatai speciali’ acquisiranno nuove competenze e nuove autonomie grazie alla presenza di un educatore professionale che troverà strategie formative di affiancamento graduato e di rinforzo personalizzato», conclude don Musa.

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