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CREMONA AL VOTO

«In dialogo coi cittadini è la lezione di mio papà»

La candidata sindaca della lista civica Oggi per Domani: «La mia è una candidatura nata per passione e anche per dimostrare che è possibile fare scelte libere e coraggiose quando a muoverti è solo la voglia di portare avanti le tue idee»

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

01 Giugno 2024 - 05:15

«In dialogo coi cittadini è la lezione di mio papà»

CREMONA - Maria Vittoria Ceraso, già assessore nella giunta Perri e capolista cinque anni fa della civica Viva Cremona a sostegno della candidatura di Carlo Malvezzi, spiega le ragioni della sua candidatura autonoma alla carica di sindaco, per la lista civica Oggi per Domani, equidistante dalle coalizioni di centrodestra e centrosinistra.

Cosa l’ha spinta a candidarsi in autonomia?
«La scelta di candidarmi come sindaco è in continuità con il mio impegno politico di questi 15 anni, in cui ho cercato, raccogliendo l’eredità di mio papà, di pormi sempre in ascolto dei cittadini, delle loro istanze e suggerimenti, affrontando le questioni non con un approccio ideologico, ma entrando nel merito di ciascuna problematica mettendomi in dialogo con tutti».

Dialogando anche con le altre coalizioni? La sua è stata una candidatura di rottura con i due ‘poli’ di centrodestra e centrosinistra.
«Credo che questa modalità di confronto sia stata apprezzata in maniera trasversale visto che ho ricevuto proposte di candidatura da esponenti di centrodestra e di centrosinistra che ho rifiutato perché in entrambi i casi i rispettivi progetti non mi hanno convinta a fare una scelta di campo come in passato. Ma rispetto alla prospettiva di interrompere il mio impegno in politica è stata più forte la voglia di provare a costruire una proposta alternativa moderata di centro che potesse rappresentare un’alternativa per tutti quei cittadini che, come me, non avrebbero saputo diversamente per chi votare. Una candidatura nata quindi per passione e anche per dimostrare che è possibile fare scelte libere e coraggiose quando a muoverti è solo la voglia di portare avanti le tue idee».

Dunque, nessuna prospettiva di apparentamento in un ipotetico ballottaggio?
«Ci tengo a sgombrare il campo da ogni sospetto di accordi sottobanco o strategie per eventuali apparentamenti al ballottaggio. Voglio rassicurare chi vorrà darmi fiducia che il mio obiettivo è unicamente quello di giocare la mia partita per la corsa a sindaco nella convinzione che votare per qualcuno in cui si crede non è mai un voto inutile».

La sua lista si chiama Oggi per Domani. Quali sono le prospettive per la Cremona del futuro?
«Nel nome della lista civica Oggi per Domani c’è già esplicitata la strategia che ci ha ispirati. Oggi c’è la necessità di un’attenzione al quotidiano garantendo una pianificazione pluriennale delle manutenzioni ordinarie e straordinarie di un patrimonio pubblico fortemente ammalorato (strade, edilizia, parchi) stanziando risorse adeguate per garantire spazi curati e accessibili, la sicurezza della circolazione automobilistica, ciclabile e pedonale soprattutto di anziani e disabili che devono avere marciapiedi sgombri e non sconnessi, anche rispetto alla pavimentazione di pregio del centro storico, il recupero delle oltre 400 case popolari vuote o di spazi come il Cittanova, uno studio illuminotecnico per ridare luce ad una città buia da quando a gestirla è Citelum/Edison».

I dati dicono che Cremona è una città a misura di anziano. Cosa serve a Cremona per ‘tornare giovane’?
«Il domani di Cremona può essere garantito solo attraverso una crescita demografica, economica e sostenibile. Una stretta alleanza tra imprese e gli enti territoriali e una condivisione di strategie di sviluppo che troveranno attuazione nell’istituzione di un assessorato al Lavoro e la sottoscrizione di un Climate City Contract, un’assunzione di responsabilità nella riduzione delle emissioni di CO2, da parte dell’amministrazione e dei privati individuando una strategia comunale per raggiungere la neutralità climatica. Vogliamo promuovere la natalità sostenendo la genitorialità passando da politiche di conciliazione a politiche di condivisione attraverso una redistribuzione egualitaria del tempo di lavoro e di cura dei figli all’interno delle famiglie e quindi l’effettivo superamento delle ragioni che nel mondo del lavoro portano a una forte discriminazione nei confronti delle donne (Cremona ha un tasso di disoccupazione femminile tra i più alti in Lombardia), incentivando lavoro agile e flessibilità oraria. Vogliamo la ricostruzione di un Centro per le famiglie, con sportelli decentrati per far conoscere le opportunità e i servizi del territorio, l’introduzione di misure di equità famigliari».

Altro tema su cui molto si è discusso in campagna elettorale è quello del welfare e dei bisogni dei cittadini più fragili. Quali proposte in questo senso?
«Sul welfare è necessario mettere a sistema risorse e bisogni. Sempre più spesso, infatti, chi si rivolge ai servizi sociali per il pagamento di bollette, buoni alimentari, bisogni assistenziali non trova risposte tempestive e viene informalmente indirizzato ad associazioni di volontariato rispetto alle quali è necessario attivare procedure e metodi di collaborazione. È necessario migliorare la gestione del sostegno alla disabilità limitando il turnover negli assistenti alla persona, figure indispensabili per il successo delle esperienze di autonomia dei bambini e dei ragazzi disabili. Rispetto al disagio giovanile non dobbiamo lasciare soli gli oratori ed i quartieri nell’affrontare questa criticità, ma è necessario investire sull’informalità, potenziando i servizi extra-scolastici con figure educative e non solo volontarie per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado con una particolare attenzione per la fascia d’età 14-16 anni».

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