L'ANALISI
30 Maggio 2024 - 05:25
CREMONA - Paola Tacchini, candidata sindaca M5s, spiega le motivazioni della sua discesa in campo.
Cosa l’ha spinta a candidarsi?
«Cremona detiene il triste primato di essere tra le città più inquinate d’Europa. Il sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, il suo dovere è riconoscere lo stato di salute dei cittadini, implementando studi epidemiologici ad ampio spettro, prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono a livelli di pericolosità, facendo monitorare da enti preposti la qualità di aria acqua e suolo, mantenendo sempre informata la cittadinanza sui rischi rilevanti a cui è sottoposta».
Dunque, quali risposte volete dare ai cittadini?
«Le soluzioni non sono facili, ma si deve iniziare ad ascoltare chi da anni ci sta avvisando dei gravi problemi verso i quali stiamo andando incontro. Ricercatori, scienziati, climatologi, professori universitari lo stanno scrivendo su libri, raccontando ad eventi: dobbiamo invertire la rotta tutti insieme».
Come?
«Il suolo va tutelato, basta cementificazione, torniamo a dare spazio a prati e terreni che hanno la capacità di trattenere il carbonio al 70% contro il 30% della vegetazione e lo 0 assoluto dell’asfalto e del cemento. Per lo stesso motivo bisogna garantire la manutenzione di piante e alberi, non tagliarli, perché sono la prima difesa contro l’innalzamento delle temperature».
Cosa vi distingue dagli altri candidati?
«La nostra è una coalizione di matrice ambientalista, ecologista ma anche progressista, che vuole interpretare la necessità di un cambiamento. Ci proponiamo come alternativa a chi ci governa da anni in regione, il centrodestra, con i ben noti risultati soprattutto in merito alla salute pubblica, ma anche a un Pd che a livello locale non ha saputo effettuare scelte di tutela dell’ambiente, concedendo permessi alla costruzione di nuovi poli industriali, commerciali e logistici e vendendo ad una multiutility un inceneritore obsoleto dopo che ne aveva promesso per ben due volte la chiusura».
Quali interventi proponete sui temi dell’ambiente e dell’energia?
«Dicono che siamo quelli del no, ma a molte cose diciamo sì. Sì alla produzione di fotovoltaico su tetti o aree già edificate. Sì alle Comunità energetiche rinnovabili. Sì alla decarbonizzazione. Sì a un aumento e miglioramento del riciclo dei rifiuti. Sì a ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per energie pulite e realmente rinnovabili, escludendo il nucleare e l’impianto di biometano, riconosciuto come energia climalterante e dannosa all’ambiente e alla salute. Sì all’adozione di misure anti smog, come barriere verdi attorno agli edifici scolastici per limitare le polveri sottili, murales con pitture antismog, e a un aumento del monitoraggio con centraline per verificare i valori di salubrità dell’aria. Sì al risparmio del suolo, alla ristrutturazione, alla riqualifica e al riutilizzo delle strutture esistenti, compreso il nostro ospedale cittadino, che offre maggiori garanzie di tutelare la salute dei cittadini puntando alla implementazione di personale e servizi, invece di realizzare un ‘parco della salute’ per pochi. Sì alla rinaturalizzazione del fiume Po, ripristinando aree naturali e golenali, ampliando il parco del Po e del Morbasco creando percorsi per un turismo naturalistico».
E sul piano economico come intendete muovervi?
«Con altri sì. Sì al riassetto delle società partecipate del comune, specialmente gestione servizi, illuminazione, rifiuti, formazione, cultura, politiche giovanili, servizi sociali. Sì all’introduzione del salario minimo nell’ambito dei lavori affidati in appalto del Comune, all’internalizzazione dei servizi primari al cittadino, riducendo consulenze esterne e valorizzando le competenze dei dipendenti del comune».
Per quanto riguarda le infrastrutture, siete contrari all’autostrada Cremona-Mantova, ad esempio.
«Ma diciamo sì al progetto del raddoppio ferroviario e alla riqualificazione della Strada Statale 10 Cremona Mantova».
E sul sociale?
«Altri sì. Sì alla promozione dello sport e della cultura sportiva in collaborazione con scuole, società sportive, federazioni e oratori, migliorando gli impianti già esistenti. Sì alla creazione di centri e servizi per i cittadini più fragili, centri di aggregazione per giovani ed anziani, recupero di aree verdi per orti sociali. Sì a una consultazione periodica con i comitati di quartiere. Sì alla creazione di un pronto soccorso veterinario in servizio h24 anche nei giorni festivi».
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