L'ANALISI
01 Giugno 2024 - 05:20
Sara Malosio con Matteo Buonanno
CREMA - «Avevo grandi aspettative, mi ero immaginata come potesse essere vivere un sogno. Poi la realtà è andata anche oltre ad ogni più rosea previsione. Una giornata e poi una lunga serata, sino a notte fonda, che mi porterà per sempre nel cuore e nella mente». Così Sara Malosio racconta il suo gran ballo delle debuttanti, che l’ha vista tra le 15 protagoniste dell’appuntamento, organizzato come ogni anno alla scuola militare Teulié di Milano.
Una cerimonia che segna l’ingresso in società di ragazze tra i 16 e i 21 anni, accompagnate dai cadetti della scuola. Sara, 18enne studentessa al quinto anno del classico Racchetti, era l’unica cremasca. Mesi di prove e di trasferte milanesi, per imparare i passi di danza, dal valzer alla mazurka. Fino al giorno fatidico, quando Sara è arrivata alla Teuliè di buon mattino per l’ultima prova generale. Al suo fianco il cadetto Matteo Buonanno, il suo cavaliere, ragazzo di origini napoletane.
«Mi sono sentita un’attrice di Bridgerton, la serie tv tanto in voga oggi, che racconta proprio il mondo fiabesco dell’Ottocento — racconta la studentessa —: la mattinata di prove si è conclusa con il pranzo, poi ci aspettavano per il trucco e l’acconciatura. Ci hanno davvero coccolate, grazie alle ragazze di una scuola professionale di Monza. Momenti molto piacevoli. Alle 17 l’aperitivo, mentre degli artisti ci hanno fatto delle caricature e poi abbiamo posato per lo shooting fotografico. A quel punto ci hanno raggiunto i cadetti e abbiamo ricevuto una collana come cadeau, da indossare durante il ballo».
Le debuttanti avevano precisi canoni estetici da seguire. L’abito rigorosamente bianco e il collo scoperto. Alle 18 sono arrivati alla Teuliè i familiari. A seguire Sara, la mamma Emanuela Schiavini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia — è stata lei ad iscrivere la figlia nei mesi scorsi, ben sapendo del sogno che coltivava sin da bambina — il papà Paolo e il fratello Luca. «Un’atmosfera fiabesca, la sala piena, i balli, i vestiti eleganti. Ero un po’ agitata e devo ammettere che qualche passo mi è sfuggito, ma con Matteo ci siamo aiutati a vicenda».
La festa è proseguita con la cena, inframmezzata da esibizioni di ballerini. E quindi il taglio della torta. Si è fatta notte fonda con il deejay set e l’open bar. «Mi sento davvero di consigliare questa esperienza a tutte le ragazze. Mi ha permesso di entrare in contatto con un mondo che, certo, non è quello che vivo quotidianamente. Ho imparato molto». Per Sara è anche il momento dei ringraziamenti. «Ovviamente alla mia famiglia e poi la Teulié che mi ha dato la possibilità di intraprendere questa magica e avventura, e l’atelier Montagnoli, perché Barbara e Alessandra sono state le mie fate madrine». Una tradizione, quella della partecipazione di ragazze cremasche al gran ballo, che ha radici lontane.
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