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CREMONA AL VOTO

Appello del terzo settore: «Servono tempo e spazi»

I sei candidati a confronto in via Speciano rispondono alle richieste. Folla in sala

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

29 Maggio 2024 - 10:04

Appello del terzo settore: «Servono tempo e spazi»

CREMONA - Affollatissimo il dibattito tra i sei candidati alla carica di sindaco, organizzato dal Forum del Terzo settore presso la sede di via Speciano 2. A moderare l’incontro, Donata Bertoletti, portavoce del Forum, che ha sottolineato l’importanza di «proseguire quel percorso di confronto condotto con la precedente amministrazione». L’occhio è puntato sulle necessità del terzo settore, che con la pandemia è stato investito da un grande carico di responsabilità, e aggiunge: «È un periodo di urgenze ed emergenza alle quali il terzo settore, nella sua complessa articolazione, cerca di dare puntuali risposte. I percorsi di riforma rivelano complessità inimmaginabili: serve velocità per far sì che il terzo settore non sia piegato dalla burocrazia».

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Il primo tema toccato è quello degli spazi e del protagonismo degli enti: «Due terzi delle associazioni — commenta Bertoletti — non si sono registrate al Registro unico del terzo settore. In provincia di Cremona, sono 750 le associazioni iscritte al Runts, dobbiamo ritrovare le altre per far rete. Chiediamo tempo e spazi di confronto».

Secondo Andrea Virgilio, candidato del centrosinistra, tre sono le parole chiave: «Metodo: un’amministrazione deve porsi il tema di come valorizzare le realtà associative. Servono visione e co-programmazione. Spazi: servono continuità, spazi permanenti che garantiscano il protagonismo delle associazioni. Nei prossimi anni Cremona vedrà crescere il numero di sale e spazi pubblici a disposizione. Tempistica: il valore del terzo settore non deve essere ricordato solo durante le emergenze».

Maria Vittoria Ceraso, per la civica Oggi per domani, sottolinea che «spesso le persone non sanno a chi rivolgersi. Si deve fare sistema, comunicare meglio con l’esterno. Il volontariato non sia un supporto per tamponare l’emergenza».

Paola Tacchini, Movimento 5 Stelle - Cremona cambia musica, parte dalla sua esperienza personale: «Sono stata catechista e caregiver. A Cremona Solidale ho scoperto la gentilezza del volontariato. Nel nostro programma abbiamo puntato sulle persone fragili. Ogni quartiere sia ponte di dialogo con le istituzioni».

Per Ferruccio Giovetti, Sicurezza e buonsenso per Cremona, «oggi c’è latitanza di volontari, soprattutto di giovani, e di risorse. Servono percorsi di conoscenza delle associazioni di volontariato della città per i tanti giovani che arrivano a Cremona grazie alle nuove realtà universitarie. Dobbiamo portare esempi di comportamento».

Angelo Frigoli, candidato di Alternativa comunista, guarda ai massimi sistemi: «Siamo in una società capitalistica che ha deciso di categorizzare le persone tra chi è produttivo e chi non lo è. Cosa vogliamo fare noi? Assumervi tutti».

Chiude il giro il candidato del centrodestra, Alessandro Portesani: «La soluzione è dare valore e contenuti agli spazi dedicati al terzo settore, intervenendo sui piani di zona. Abbiamo spesso categorizzato le persone con etichette di fragilità. Non è più il tempo del welfare solo pubblico: deve ampliare i suoi attori a partire dal terzo settore».

È certamente il welfare un tema di grande interesse per chi si occupa del terzo settore. Portesani sottolinea la necessità di un coordinamento maggiore sugli interventi sulla salute: «No alla parcellizzazione delle risorse economiche. Sull’integrazione sociosanitaria, è importante creare maggiore coordinamento tra servizio sociale del territorio e chi fa servizio sociosanitario». Secco l’affondo di Frigoli: «A Cremona si buttano via i soldi per il nuovo ospedale. Si deve intervenire sulla mancanza di personale e servono punti di riferimento sul territorio». Duro Giovetti, che sostiene che «il volontariato ha bisogno della parte pubblica, ma il pubblico spesso non sa quali siano le esigenze del volontariato». Per Tacchini, «un sindaco può aiutare sfruttando internet e ripristinando il punto salute nei quartieri». Ceraso prende spunto dalle proposte dei medici: «Vogliamo un gruppo locale che coinvolga enti privati e pubblici per discutere di questi temi». Virgilio propone un ritorno al welfare territoriale «garantendo percorsi di formazione e orientamento dentro al mondo del sociale».

Alla richiesta di un Comune che garantisca pari opportunità di accesso ai servizi, in qualità di capofila del distretto territoriale, differenti sono le risposte dei candidati. Tacchini attacca la Regione, che «tratta Cremona come un territorio di serie B». Ceraso si propone, invece, di «approfondire l’argomento». Giovetti ribadisce che oggi l’amministratore «non conosce i bisogni dei cittadini». Per Frigoli il tema è la mancanza di partecipazione e di strumenti democratici: «Il sindaco deve riunire la cittadinanza e ascoltarne le esigenze. Serve un’associazione di ‘movimento di popolo’ per impedire follie come l’ospedale nuovo». Secondo Portesani, «non si deve distinguere l’erogazione dei servizi tra Comune e distretto. Il capofila del piano di zona deve tornare ad essere l’Azienda sociale cremonese». Conclude Virgilio: «L’assistente sociale è una figura importante che va tutelata e bisogna permetterne sempre l’accesso alla cittadinanza».

Un ultimo brevissimo intervento, da parte di tutti i candidati, è stato dedicato all’importanza del sistema del volontariato a Cremona e alla necessità di tutelarlo in tutte le sue forme. Qualche malumore, infine, da parte di diversi soci che hanno lamentato un certo ‘monotematismo’ dell’incontro, incentrato soprattutto sul volontariato e sulle realtà sociosanitarie. Sono mancati, ad esempio, momenti di confronto sulle realtà culturali, e non c’è stato spazio per le domande dal pubblico, vista la lunga durata, di circa due ore, del dibattito. Bel fair-play, invece, tra i candidati sindaco, che hanno replicato a ogni intervento dei contendenti con applausi e sorrisi.

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