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CREMONA. VERSO IL VOTO

Bertusi: «Illazioni fantasiose. Così coprono gli insuccessi»

«Pronto al confronto pubblico con chi accusa». La replica dopo la lettera di Bossi, Filipponi, Gallina e Trespidi. A disgregare il centrodestra sono state le nomine in Centro Padane: «Cinica e oscura politica degli inciuci»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

28 Maggio 2024 - 20:17

Bertusi: «Illazioni fantasiose. Così coprono gli insuccessi»

Fabio Bertusi

CREMONA - Messo sotto accusa dai referenti territoriali di Lega, Forza Italia e Udc, Fabio Bertusi contrattacca e sfida i suoi accusatori a «un confronto pubblico rispetto a tutte le questioni poste e ad altre che mi piacerebbe approfondire alla loro presenza, sempre che la volontà reale sia quella di fare chiarezza e trasparenza. Il luogo e la data li lascio alla loro libera scelta».

A far esplodere il centrodestra cremonese è stata la vicenda del nuovo Cda di Centro Padane Srl. Lega, Forza Italia, Udc e Fratelli d’Italia non sono riusciti ad accordarsi su un solo nome. E il presidente della provincia, Mirko Paolo Signoroni ha scelto l’ex sindaco di Sospiro, Paolo Abruzzi, indicato dal partito guidato in provincia da Marcello Ventura, invece di Bruna Gozzi, ‘spinta’ da Carroccio e Forza Italia, nella cui lista è candidata.

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Giovetti, Ventura, Soldo e Gorlani

Simone Bossi e Tiziano Filipponi, Gabriele Gallina e Giuseppe Trespidi hanno quindi scritto a Signoroni, al segretario provinciale del Pd Vittore Soldo e al candidato di centrosinistra Andrea Virgilio avanzando sospetti di ‘cinica e oscura politica dell’inciucio’ alla cui regia ci sarebbe Bertusi e di cui Ferruccio Giovetti sarebbe strumento per disturbare la coalizione ufficiale del centrodestra che candida Alessandro Portesani: «Chiariscano pubblicamente quale sia il loro rapporto politico e partitico con Fabio Bertusi e con quel ‘piccolo gruppo di potere’ che vede al suo interno soggetti tesserati in diversi partiti del centrodestra e del centrosinistra».

Stupefatto Bertusi: «Leggo con stupore ricostruzioni fantasiose e prive di assoluto fondamento. Vere e proprie illazioni con le quali si cerca, maldestramente, di giustificare i forti insuccessi di una parte della classe dirigente del centrodestra partitico che in questi anni ha gestito e sta gestendo le dinamiche politiche di questo territorio. Non è di certo però con queste intimidazioni che si impedirà a molti cittadini liberi e forti di profondere il loro impegno civico in favore della comunità nel rispetto delle regole democratiche. Anzi. L’autorevolezza e la credibilità si valutano anche nei momenti difficili e queste cadute di stile palesano solo forte debolezza; tali esternazioni danneggiano solo ciò che i firmatari vorrebbero rappresentare e sostenere. Alcuni attuali esponenti del centrodestra, con il loro agire e le forti divisioni che ne risultano, rappresentano da lungo tempo i migliori alleati di quel centrosinistra che dicono a parole di voler osteggiare ma con il quale, da sempre, intrattengono rapporti costanti (e con il quale hanno condiviso scelte importanti da molti anni)».

FERRUCCIO GIOVETTI
«Nemmeno il genio di Kubrik avrebbe potuto concepire una simile trama da film di fantascienza». Com’è sua abitudine, sceglie l’ironia Giovetti per replicare ad una ricostruzione che lo ha lasciato «basito». «Il ragionamento contorto è che poiché io lavoro a Sospiro, dove non sono direttore sanitario, ma guido il Dipartimento anziani, e a Sospiro lavora anche Bertusi ecco che allora insieme tramiamo contro Portesani. È evidente — e qui Giovetti passa al tono più serio — che il centrodestra sente l’acqua alla gola altrimenti non si spiega come arrivino a dire cose senza senso e non vere. Vado a spiegare. È stato Bertusi a portare Portesani a Ventura, il quale all’inizio non lo vedeva come candidato per via dei suoi abboccamenti precedenti con il centrosinistra. Quindi lo scenario immaginato è il seguente: Bertusi con una mano presenta Portesani a Ventura e con l’altra trama per sabotare la candidatura spinta da lui stesso. Mi chiedo come possa la città di Cremona rischiare di cadere in mano a questi pellegrini della politica. La mia lista ha una spiegazione molto più semplice. Il punto — attacca Giovetti — è che hanno scelto un candidato impresentabile per il popolo del centrodestra. Hanno fatto una scelta sbagliata e sarebbe bene che cominciassero a familiarizzare con l’idea della sconfitta. Non credo di svelare un segreto se dico che stanno circolando ‘santini’ elettorali che invitano al voto disgiunto: un partito del centrodestra e Giovetti candidato sindaco. Nel centrodestra ‘ufficiale’ c’è una spaccatura che mi pare insanabil». Candidato con Giovetti, l’ex capogruppo della Lega in Comune Alessandro Carpani scrive su Facebook: «Tutti contro tutti, divisi su temi fondamentali, e vorrebbero amministrare Cremona?»

MARCELLO VENTURA
Ventura ancora una volta fa quadrato intorno ad Abruzzi che «è il vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, legittimato dall’ultimo congresso che ha coinvolto oltre mille iscritti. Paolo Abruzzi è una persona di comprovata esperienza amministrativa e politica, idonea a ricoprire cariche importanti in società strategiche per l’intera provincia. La comprovata esperienza di Abruzzi è stata, dunque, apprezzata anche dal presidente della Provincia di Cremona, Signoroni. Sono consapevole, tuttavia, della delusione degli alleati relativa alla mancata riconferma di una professionista a loro vicina». Poi la smentita: «Inoltre, ritengo sia fuorviante e controproducente alimentare inutili sospetti in merito ad accordi sottobanco, inesistenti, riguardanti alcuni Comuni che tra due settimane andranno al voto. Aggiungo, nelle realtà dove non sono stati trovati gli accordi elettorali con gli alleati mai ho pensato che queste mancate convergenze fossero dettate da altri accordi fatti dagli alleati per penalizzare Fratelli d’Italia, doppiamente trovo certe ricostruzioni piuttosto fantasiose». E il richiamo agli alleati: «Per questo, nel ringraziare gli alleati per i consigli a mezzo stampa, rimarco, con forza, la paternità della nomina di Abruzzi a Centro Padane Srl e approfitto di questa sede per richiamare il centrodestra provinciale all’unità. Infatti, la coalizione adesso deve pensare ad ottenere il migliore risultato elettorale laddove si è presentata unita. In conclusione, questa polemica per me finisce qui, non intendo spendere altre parole in merito ad una questione a tratti surreale, perché impegnato, insieme a tutta la squadra di FdI, a dare il massimo supporto ai nostri candidati».

VITTORIO SOLDO
Chi se la ride osservando alla finestra è il segretario del Pd, Vittore Soldo che mette in guardia gli elettori: «La risposta a questi signori sta tutta nei fatti e nella cronaca locale: litigano ferocemente da quasi dieci anni e riducono la politica ad una rissa di quartiere cercando di tirare dentro chi ha sempre preso le distanze dai valori e dal modo di fare politica di un centrodestra che fa scadere tematiche e contenuti ad un volgare regolamento di conti al loro interno. Se il centrodestra cremonese non è in grado di farsi carico di un lavoro di mediazione interna se ne assuma almeno la responsabilità: se c’è qualcuno che deve spiegare qualcosa ai propri elettori e militanti sono esattamente loro. Queste sono vicende sgradevoli, tutte e solo interne al centrodestra. Per ora e per fortuna le istituzioni non sono ostaggio delle brame di potere di questi accusatori seriali, inadeguati e fuori luogo. Chi è causa del suo mal pianga se stesso».

MATTEO GORLANI
Tirato in ballo per aver autenticato le firme per Orlando Ferroni, «uomo anch’egli palesemente vicino a Bertusi e ad Abruzzi, il quale si è candidato a Casalmaggiore, anche in questo caso in disturbo alla coalizione ufficiale di centrodestra», il consigliere provinciale Matteo Gorlani mette i puntini sulle 'i': «Visto il mio incarico di consigliere provinciale, nel corso di quest’anno mi è stato chiesto in occasione di più competizioni amministrative di autenticare le firme. Ritengo non ci sia nulla né di illecito né di configurabile come falso ideologico, tanto che altri consiglieri lo hanno legittimamente fatto. A mio avviso aiutare chi vuole mettersi in gioco nella corsa elettorale di una comunità aiuta la democrazia della realtà stessa. Il ruolo del consigliere provinciale è proprio di rappresentare i cittadini, nell’interesse loro e della Provincia stessa non sono chiamato a giustificare il mio operato ad altri se non allo stesso Presidente della provincia». Che ha preso le difese di Gorlani.

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