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CREMA. L'APPELLO DEI RESIDENTI

Odori molesti ai Sabbioni: «Fermate subito gli impianti»

Caso Kemin, lettera all’amministrazione comunale: «L’aria è irrespirabile, chiediamo lo stop alla produzione». L'assessore Bordo: «Filtri anti-puzze attivi entro pochi giorni»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

28 Maggio 2024 - 05:25

Odori molesti ai Sabbioni: «Fermate subito gli impianti»

CREMA  -  I residenti del Sabbioni non ne possono davvero più. A protestare contro la puzza sono in particolare coloro che abitano nella fascia di condomini e villette prossime alla zona industriale e commerciale. Hanno scritto una lettera aperta indirizzata all’assessore all’Ambiente Franco Bordo in cui tornano sul problema olfattivo che si trascina sostanzialmente dall’estate scorsa: si tratta dell’odore che proviene dallo stabilimento dell’azienda Kemin, che produce appetibilizzanti per mangime per cani e gatti e antiossidanti naturali per uso pet food. Una struttura che si trova sull’altro versante di via Milano, adiacente all’area dell’ex Voltana. Da tempo i residenti avevano alzato la voce e chiesto interventi risolutivi agli enti preposti. Adesso arrivano addirittura a invocare un «fermo degli impianti fino al momento in cui il problema non verrà definitivamente risolto».

Come già accertato nei mesi scorsi dall’Agenzia regionale per l’ambiente, non c’è nessuna emissione nociva, ma la puzza, che molti definiscono come un acre odore che somiglia a un mix di aceto e silicone e si sente soprattutto verso il tardo pomeriggio, periodicamente invade una fascia di abitazioni del quartiere.

«Le promesse dei mesi scorsi sono rimaste inevase e la fabbrica in questione emette fumi a ciclo continuo da ogni lato, quindi non dai camini principali – scrivono i residenti –: innanzitutto ci chiediamo tutti come sia possibile che sia stata autorizzata una fabbrica con emissioni in aria sgradevoli a ciclo continuo a una distanza inferiore ai 400 metri dalle abitazioni. Nessuno ricorda che sia stata fatta una consultazione in merito e neanche un conferenza di servizi. Malgrado le diverse segnalazioni da parte dei cittadini dell’entrata in servizio di questa fabbrica, le autorità non sono intervenute immediatamente».

Per i residenti c’è stata negligenza anche nelle verifiche preventive. «Vorremmo far notare che gli obblighi dovrebbero scattare ben prima che una fabbrica entri in servizio e qui la sensazione è che non ci sia stato alcun controllo preliminare e sicuramente da oltre un anno questa fabbrica produce senza impianti adeguati al contesto. Perché i cittadini si devono accontentare di promesse quando ci sono dei doveri a priori che vanno rispettati prima che si cominci a produrre? Ad esempio, ci chiediamo se questa fabbrica ha ottenuta l’Aua (Autorizzazione unica ambientale) che consente di esercire gli impianti nel rispetto delle norme e soprattutto dell’ambiente circostante».

La lettera si conclude con una perentoria richiesta: «Basta parole e promesse ci aspettiamo delle verifiche e un fermo della produzione fino a che gli impianti non siano stati adeguati».

L'ASSESSORE BORDO

«Dovrebbero mancare pochi giorni all’attivazione dei filtri per abbattere le emissioni odorigene». Così ieri l’assessore Franco Bordo, appreso della protesta dei residenti del Sabbioni, ha fatto il punto della situazione della Kemin. «Innanzitutto – precisa l’esponente della giunta Bergamaschi – va precisato che tutta la partita autorizzativa è in capo alla Provincia e alla Regione. Nonostante questo, come Comune non ci siamo mai tirati indietro e abbiamo portato avanti tutti i passi necessari per cercare di tutelare cittadini e ambiente. L’Autorizzazione unica ambientale di cui parlano i residenti è già stata rilasciata da tempo. Il documento era stato emanato dopo un iter autorizzativo di oltre un anno, poi noi ci siamo attivati ottenendo un sopralluogo da parte di Arpa, che ha presentato delle ulteriori prescrizioni, a loro volta recepite dall’azienda. Kemin ha obbligo di attivarle entro venerdì. A noi risulta che interventi strutturali, come i filtri richiesti dall’Agenzia per l’ambiente, siano stati installati, e sappiamo che in queste settimane si stanno effettuando verifiche e tarature per mettere a regime questi dispositivi».

Una volta operativi, a giugno l’azienda dovrà trasmettere alla Provincia la relazione di quanto portato a termine in base alle prescrizioni, esiti compresi, dunque andranno fatte analisi della qualità dell’aria. «L’Aua – conclude Bordo – è una procedura che prevede da parte dell’ente autorizzativo e dell’Arpa periodiche verifiche. In questo modo viene tenuta monitorata la produzione. È evidente che il cittadino abbia tutto il diritto a non dover supportare disagi olfattivi».

Grazie a speciali filtri sui camini, entro qualche settimana il problema potrebbe risolversi almeno in parte. Il che sarebbe fondamentale, pensando soprattutto all’estate quando le finestre rimarranno aperte soprattutto la sera e la notte. In caso contrario, con l’afa i cattivi odori potrebbero diventare ancora più fastidiosi.

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