L'ANALISI
22 Maggio 2024 - 05:30
VAIANO CREMASCO - Da una parte il vicesindaco Palmiro Angelo Bibiani, che con l’hastag #grandevaiano annuncia il completamento della piantumazione degli oleandri nel parcheggio del centro sportivo, dove negli anni scorsi c’era un filare di alberi progressivamente caduti o abbattuti perché malati: «I lavori si sono conclusi – ha evidenziato l’esponente della giunta Baldassarre – e finalmente gli arbusti sono stati ripristinati».
Dall’altra l’opposizione, in particolare il Pd, guidato a livello locale dall’ex assessore Marco Valdameri, che non le manda certo a dire. «Grande Vaiano? – si chiedono i militanti dem –: ma dove? La spesa è stata di 3.100 euro». E poi criticano la scelta delle essenze ricordando che «gli oleandri sono velenosi». È nota da sempre ai botanici e ai medici la tossicità della piante. In ogni parte, infatti, sono contenuti glicosidi cardioattivi (cardenolidi) capaci di alterare il ritmo cardiaco, causando aritmie di varia natura.
Dal Pd citano una pubblicazione dell’ospedale Niguarda di Milano, in particolare un intervento di Franca Davanzo, direttrice del centro anti veleni. «Generalmente, l’intossicazione si manifesta dapprima con episodi di vomito che spesso contribuiscono a ridurre l’assorbimento delle tossine. Seguono, a distanza di qualche ora, disturbi del ritmo cardiaco come rallentamento del battito e aritmie ventricolari. Sebbene i glicosidi cardioattivi agiscano a basse concentrazioni e l’intossicazione sia potenzialmente mortale, questa, purché riconosciuta e trattata tempestivamente, si risolve senza esiti. Solo in Lombardia in due anni sono stati registrati 40 casi. Sono stati coinvolti sia bambini sia adulti. Le modalità sono estremamente differenti: il bambino solitamente è attratto dal fiore o dalle foglie che porta alla bocca per assaggiare e raramente si verifica una grave intossicazione. Nell’adulto invece la causa di esposizione fa la differenza: se è accidentale, raramente possono comparire gravi sintomi, ma se è volontaria i sintomi possono essere molto gravi e si può verificare anche la morte».
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