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Capo gabinetto: «Costerà solo 10mila euro l’anno»

Il sindaco assicura: «Un’operazione indispensabile per gestire 30 milioni di appalti»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

14 Maggio 2024 - 16:42

Capo gabinetto: «Costerà solo 10mila euro l’anno»

CREMA - «Con 30 milioni da spendere in opere pubbliche, quest’operazione ci farà uscire rafforzati e pronti a cogliere tutte le sfide dei prossimi tre anni». In attesa di conoscere i nomi degli incaricati, soprattutto quello del settimo assessore, ma anche del nuovo dirigente dell’area tecnica e del capo di gabinetto, il sindaco Fabio Bergamaschi chiarisce ruoli e competenze.

In merito a quest’ultimo, precisa: «Sarà un incarico politico fiduciario part time, con un costo lordo annuale inferiore ai 10mila euro per il Comune. Una figura importante e non del tutto inedita, c’era già in passato. Non andrà a sconfessare il lavoro di nessuno. Servirà per interpretare la nuova fase in cui il Comune si trova, per ragionare in funzione di tutto il territorio cremasco, come una piccola provincia di 160mila abitanti con Comunità sociale, Reindustria e Area omogenea. In questo percorso dobbiamo dotarci di strumenti anche un po’ ambiziosi, che aiutino sindaco, giunta e consiglieri a interfacciarsi non solo all’interno della struttura, ma anche all’esterno, incrementando le progettualità. Se non lo facciamo, significa buttare via un mandato. Questa variazione di bilanci è politica, la vera variazione del sindaco in quanto credo che questo atto riorganizzativo dia risposte alla realtà di oggi. Il nostro è un atto di forza, sono convinto che per farlo si debba attraversare un po’ il deserto, per arrivare al risultato che è l’attuazione del programma amministrativo».

Le considerazioni del primo cittadino, espresse durante il dibattito in aula degli Ostaggi di lunedì sera, evidenziano il rafforzamento dell’area tecnica, che permetterà di far fronte alle nuove necessità operative. «Il nuovo dirigente arriverà per la necessità di espandere e differenziare le competenze di questo settore, che non sono mai mancate, ma che da un po’ di tempo a questa parte hanno bisogno di essere rafforzate. Ricordo che quando mi insediai come assessore ai Lavori pubblici, avevo 20mila euro in un anno da spendere in opere. Rifeci la scala dell’austroungarico e stop. Adesso abbiamo 30 milioni di opere, conseguenti obiettivi ambiziosi e la struttura deve adeguarsi a raccogliere queste responsabilità. Non è possibile cumulare lavori pubblici e urbanistica in una sola parte tecnica e nemmeno a livello politico in un unico assessorato. Per questo le separiamo anche negli uffici. L’area urbanistica richiede anni di programmazione, quella delle opere pubbliche deve seguire le cose di tutti i giorni, ovviamente con l’aggiunta di progettazioni che sono di più di largo respiro».

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