L'ANALISI
11 Maggio 2024 - 05:20
Auto in sosta anche sulle aiuole
CREMA - «Un nulla di fatto, adducendo che per un’ordinanza di divieto di stazionamento notturno, come da mesi chiedono i miei assistiti, non ci siano i presupposti». A sintetizzare l’esito dell’incontro dei giorni scorsi in municipio, tra i rappresentanti dei residenti di via D’Andrea e il sindaco Fabio Bergamaschi , è l’avvocato Vatinee Suvimol del Foro di Bergamo. La legale, dall’inverno scorso, segue la battaglia contro gli schiamazzi notturni portata avanti da chi vive nella piazza-parcheggio di Ombriano. A questo punto è probabile che i residenti si ‘mettano in proprio’, per produrre ulteriori prove. Si profila un incarico ad un privato per i rilevamenti fonometrici, test che valutano il livello di rumore: dal vociare alla musica, da un’attività industriale artigianale o commerciale, al transito dei veicoli. Il tutto, per produrre una documentazione ufficiale che attesti il superamento dei decibel indicati dai limiti di legge.
«Secondo i residenti — prosegue l’avvocato — la relazione prodotta dalle forze dell’ordine, su mandato della commissione prefettizia richiesta dal sindaco, ha minimizzato il problema: sostanzialmente, dice che non c’è una situazione allarmante. In realtà c’è in gioco il diritto al riposo di decine di famiglie. E con l’estate è probabile che le cose vadano di male in peggio, essendo la stagione più favorevole ad un certo tipo di vita notturna».
Il piazzale adibito a parcheggio è al centro di una zona dove ci sono alcuni esercizi pubblici. Sovente la notte c’è gente che si ferma a lungo, magari urlando e con la musica delle autoradio ad alto volume. Poi, c’è il problema della sosta selvaggia, con veicoli lasciati anche sulle aiuole dei giardini pubblici. Inoltre, i rifiuti. I residui di bivacchi notturni vengono buttati davanti agli ingressi di negozi e condomini, per non parlare di chi fa i propri bisogni a ridosso di porte e vetrine. Nelle scorse settimane, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli. Sovente le pattuglie di polizia locale, carabinieri e commissariato stazionano in via D’Andrea durante le serate e le nottate del fine settimana. I residenti hanno però più volte sottolineato come, una volta sparite le luci blu, gli schiamazzi riprendano. La loro richiesta, da diversi mesi a questa parte, è quella che il Comune emani un’ordinanza di divieto di stazionamento, indicativamente dalle 24 alle 6, in modo da impedire che il parcheggio si trasformi in una zona di bivacco.
«Il sindaco probabilmente non ha optato per questo provvedimento per evitare, tra qualche giorno, di trovarsi sulla scrivania analoghe richieste da altre zone della città — conclude la legale dei condomini —: ha comunque lasciato una porta aperta. Di fronte a nuovi elementi, si è detto pronto a riprendere in mano la questione. Per questo i condomini potrebbero assumere un tecnico per la rilevazione dei decibel, o richiedere l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente».
Il sindaco replica: «Il comitato ha confermato l’attenzione da parte delle forze dell’ordine, ma il tavolo ha anche comunicato di non aver ravvisato i presupposti per un’ordinanza anti-stazionamento. Essendo un tema di ordine pubblico, toccava al comitato occuparsene, ma io non me ne lavo le mani. Nessuno ha abbassato una saracinesca. Lo stesso legale dei residenti, di fronte a questa situazione oggettiva, ha suggerito ai condomini di far effettuare dei rilievi tecnici che dimostrino i presupposti per il provvedimento. Comprendo il disagio dei cittadini, nessuno nega il problema — la sottolineatura — ma un sindaco non può firmare un’ordinanza anti-stazionamento, senza dei risconti oggettivi da parte degli organismi competenti».
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