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Molestatore seriale, le accuse delle ragazzine

Ammesso al rito abbreviato. E' ai domiciliari. Individuava le studentesse a caso in stazione, sul treno, per strada, in biblioteca. Le agganciava con i complimenti, le inseguiva, le avvicinava di scatto, qualcuna l’ha palpeggiata

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

06 Maggio 2024 - 18:38

Molestatore seriale di ragazzine ammesso al rito abbreviato

CREMONA - Individuava le studentesse a caso in stazione, sul treno, per strada, in biblioteca. Le agganciava con i complimenti – «Sei bellissima» – le inseguiva, le avvicinava di scatto, qualcuna l’ha palpeggiata. Tra settembre e dicembre del 2023, si contano undici giovani vittime delle sue morbose attenzioni, alcune ancora minorenni. Il molestatore seriale di ragazzine ha 32 anni, non lavora ed è agli arresti domiciliari (a casa dalla madre) dopo l’indagine dei carabinieri che hanno raccolto le denunce delle adolescenti.

Accusato di molestie, oggi l’uomo è comparso con il difensore, Vito Castelli, davanti al gup, che lo ha ammesso al rito abbreviato, rinviando il procedimento all’udienza preliminare del 20 maggio prossimo.

Sono storie simili quelle riversate nelle cinque pagine della richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Chiara Treballi, il magistrato che si occupa dei reati del Codice rosso.

Storie di studentesse spaventate che a scuola non sono più andate da sole, ma accompagnate dai genitori. C’è chi nella borsa si è messa lo spray urticante al peperoncino, chi non è più uscita da sola.

Il primo episodio risale al 12 settembre di un anno fa. Il 32enne ha puntato gli occhi su una diciottenne arrivata in stazione con le amiche dopo la scuola. «Ciao come stai?». Poi, l’ha seguita nel sottopassaggio, l’ha abbracciata, chiedendole, con insistenza, il numero del suo smartphone. Per mettergli paura, lei gli ha detto che era fidanzata con un ragazzo «appena uscito dalla prigione». Ma non è servito. Il molestatore ha continuato a inseguirla ed è rimasto sul binario in attesa del treno al punto che la studentessa si è avvicinata ad un ragazzo, chiedendogli di fingersi suo fidanzato. Il giorno dopo, la diciottenne ha di nuovo incontrato il suo molestatore, sempre in stazione. «Sei bellissima, hai gli occhi belli, voglio un bacio, scappiamo via io e te».

Un’altra studentessa se l’è vista brutta quattro volte. La prima, il 27 ottobre, sul treno. Il molestatore le si è seduto accanto e secondo la pm Treballi, con la scusa di inserire la spina del carica batterie nella presa posta vicino alla ragazza, le ha palpeggiato una coscia. Il 17 novembre successivo, la ragazza è stata intercettata nel parcheggio dei bus in via Dante, il 26 novembre, in una via del centro storico con il molestatore che l’ha seguita. Infine, il 18 dicembre, nei giardini pubblici di piazza Roma. La studentessa, spaventata, ha allungato il passo e lo ha seminato. Il 16 dicembre, sempre lui si è appostato sotto casa della ragazzina. Scoperto dai condomini, si è allontanato di fretta.

Una delle vittime ha incontrato il suo molestatore tre volte: in piazza del Comune, in un supermercato e sul treno, quando «ha cercato di avere un contatto fisico», dice l’accusa, infilando la mano nella tasca del giubbotto della vittima, «le ha dato dei buffetti sulla guancia, dei piccoli colpi in testa con la biro, le ha messo in testa il cappuccio del suo giaccone con una insistenza tale da ingenerare nella ragazzina disagio e ansia».

Episodi simili si sono ripetuti nei giorni successivi con altre vittime. È il caso, ad esempio, di una studentessa di 16 anni molestata nella sala della biblioteca statale, in via Ugolani Dati. L’uomo le si è seduto accanto, le ha fatto varie domande personali, poi le ha repentinamente toccato con il dito un occhio. L’adolescente, spaventata, ha immediatamente telefonato ai suoi genitori. C’è il caso di una studentessa minorenne molestata nel piazzale delle Tramvie.

La ragazzina era seduta sulla panchina in attesa del pullman che la riportasse a casa da scuola. Il 32enne l’ha fissata, si è seduto vicino, con insistenza le ha chiesto quale pullman aspettasse, le ha fatto varie avances. Nonostante la giovane lo ignorasse, lui non ha mollato la preda. Le ha chiesto di seguirlo in bagno. Dopo aver incassato l’ennesimo ‘no», il molestatore le ha sussurrato degli apprezzamenti: «Che belle cosche che hai».

Un’altra vittima è stata intercettata in via Palestro. La ragazza camminava con gli auricolari, ascoltava musica. L’uomo le ha allungato un bigliettino con il suo numero di smartphone, lei ha tirato dritto con lui alle calcagna. «Voglio uscire con te, esci con me». La ragazza lo ha ignorato, ha allungato il passo e si è messa correre.

Il difensore ha chiesto ed ottenuto il rito abbreviato condizionato alla produzione di documenti sanitari che proverebbero come nel caso denunciato da una delle vittime, il suo assistito non fosse per strada, ma ricoverato in ospedale.

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