L'ANALISI
VERSO IL VOTO
05 Maggio 2024 - 20:26
CREMONA - «Vannacci è l’ossessione della sinistra», parola di Matteo Salvini, durante la presentazione del suo nuovo libro, 'Controvento. L’Italia che non si arrende'. Controvento… Il mondo al contrario… I titoli sono quelli. E mentre la Lega si prepara a una campagna elettorale che non risparmierà nessun colpo, il Carroccio cremonese chiama a raccolta gli esponenti per la volata finale in vista del doppio appuntamento elettorale di giugno (Europee e Comunali). Oggi è stato il turno del ‘big’ leghista per eccellenza, Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio.
Il leader della Lega, accolto tra gli applausi e una sola voce di dissenso (al grido di «Pagliaccio!»), ha presentato il suo nuovo libro autobiografico, ‘Controvento. L’Italia che non si arrende’ in una sala Maffei gremita. Nel libro, Salvini racconta la sua visione del mondo, le sfide che lo attendono, dall’Italia al mondo. «L’ho scritto per rendere giustizia e merito ai militanti e agli amministratori della Lega», racconta, una risposta alle tensioni interne al partito. Dalle origini del partito ai risultati della Lega al governo: «Già nel 1990 ero convinto che fascismo e comunismo fossero morti da tempo. Bossi e Maroni mi hanno cambiato la vita: quella della Lega è una storia di coerenza. Negli anni Novanta volevamo autonomia e federalismo, ci abbiamo messo trent’anni, ma stavolta ce l’abbiamo fatta».
E uno sguardo a un passato vicino. «Momenti difficili durante il governo Draghi. Quando ci chiesero di fare un governo con Draghi, l’interesse di partito ci avrebbe voluto fuori. Qualcuno ha fatto così, decidendo di non tirarsi su le maniche e stare a guardare». Gli occhi puntati alle Europee: «In Europa chi sceglie la Lega fa una scelta precisa: non governeremo mai con i socialisti, con i comunisti e con Macron. Cremona è una terra di grande produzione agricola. Perché meno Europa? Perché l’Europa vuole chiudere gli allevamenti, vuole la carne sintetica e la farina di grilli. L’altro tema è quello della pace. Non ho tempo di litigare con Macron. È pericoloso per il suo popolo e per l’Europa: vuole mandare i nostri soldati a combattere e morire in Ucraina. No all’esercito comune: chi lo comanderebbe? Chi sarebbe la carne da macello? Questa non è la mia Europa. L’Europa di De Gasperi non è nata per la carne sintetica, per le auto elettriche cinesi e per mandare soldati in Ucraina. Dire più Europa oggi è come portare un tossico dallo spacciatore. Ci vuole più Italia per evitare di trasformare l’Europa in un califfato islamico».
In America «spero vinca Trump», in Russia «la mia opinione su Putin, da quando è iniziata la guerra, è cambiata». Centrale il tema delle polemiche intorno al generale Vannacci, candidato in Europa come indipendente nelle liste della Lega. «È una settimana che i giornali parlano di Vannacci. L’ossessione della sinistra. Ho conosciuto Vannacci l’anno scorso grazie alla stampa di sinistra, che lo dipingeva come uno mostro. La storia della Lega mi insegna che quando tutti sono contro qualcuno, quel qualcuno inizia a starmi simpatico. Non ho condiviso tutte le parole di Vannacci, ma il pensiero unico lo lasciamo alla Corea del Nord. Se a sinistra candidano la Salis, penso che un generale dell’esercito sia titolato a rappresentare l’Italia».
Nessun imbarazzo sulle dichiarazioni dei governatori leghisti Zaia e Fedriga, che non voteranno Vannacci: «Chi dice di voler votare un candidato del proprio territorio ha ragione, ma alle Europee si possono dare tre preferenze. In sala ad esempio c’è Silvia Sardone, che è anche più bella di Vannacci. Vannacci prenderà molti voti al di fuori della militanza storica della Lega». Uno sguardo anche a Cremona: «Stiamo lavorando per potenziare le infrastrutture cremonesi». Liquidate velocemente le Comunali a Cremona: «In bocca al lupo al candidato, grazie per essere in campo. A Foligno il centrodestra ha vinto dopo 70 anni di sinistra: mai dire mai!». In chiusura, una nota di colore: «C’è un pezzo di Cremona nel libro. Amici miei è un film patrimonio dell’umanità: di Ugo Tognazzi ne nasce uno ogni cent’anni. Turùn, Turàs, Tugnàs!». Nb: si dice Turòon. Terminata la presentazione, Salvini ha visitato la sede elettorale del centrodestra, incontrando il candidato Alessandro Portesani e gli esponenti locali del centrodestra.
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