L'ANALISI
04 Maggio 2024 - 09:18
Ferruccio Giovetti
CREMONA - È lo ‘zoccolo duro’ della lista di Ferruccio Giovetti ‘Sicurezza e Buonsenso per Cremona’: sono 22 nomi ai quali — spiega il medico geriatra — nei prossimi giorni se ne potrebbero aggiungere altri. Nell’elenco ci sono sei ‘aficionados’ che erano già in lista con ‘#Giovetti La cura per Cremona’ nel 2019. Fra questi Davide Parma che prese 54 preferenze.
C’è poi un nome molto noto in città, quello di Paolo Marcenaro, commerciante di lungo corso, ex presidente delle Botteghe del centro e presidente del Comitato di quartiere 16.
La lista è nata per raccogliere il malcontento del popolo di centrodestra per la scelta di FdI, Lega e Fi di candidare Alessandro Portesani. E con Giovetti ci sono infatti alcuni nomi noti della politica leghista: Pietro Burgazzi, consigliere comunale eletto con il Carroccio, passato in FdI e poi uscito dal gruppo in polemica e approdato al Gruppo misto; ex leghisti sono anche Alessandro Carpani, ex consigliere comunale nel precedente mandato, ed Ilenia Cirrone, entrata giovedì formalmente in consiglio (anche lei nel Gruppo Misto) dopo le dimissioni di Roberto Chiodelli.
Nella lista c’è anche, a sorpresa, Andrea Mazzini: segretario di Noi Moderati, partito schierato con Portesani, Mazzini ha lasciato la segreteria cittadina e si è dimesso anche dal partito «a causa della scelta di appoggiare l’attuale candidato sindaco di centrodestra» e ha deciso di appoggiare e candidarsi per la lista Giovetti.
«La nostra — spiega Giovetti — è una lista di centrodestra checché ne dica quello che si definisce il ‘centrodestra unito’ che unito non è. È composta da uomini e donne che condividono tutte le ragioni per competere con Portesani e dare un’alternativa agli elettori di quell’area politica. Le persone ci sono, la voglia di mettersi in gioco anche».
Per quanto riguarda le proposta politica, «partiamo dal nostro background, cioè buonsenso e sicurezza».
Per questo «proponiamo di togliere la Ztl in modo da consentire ai residenti di rientrare a casa alla sera in auto in tutta sicurezza. Pensiamo poi che nel bilancio comunale possa essere trovata qualche risorsa per implementare il numero dei vigili in servizio e le telecamere. Da 10 anni il budget per la sicurezza è fermo a 4.3 milioni. Secondo noi è possibile arrivare a 6 milioni, prendendo le risorse da altri capitoli di spesa, un po’ ipertrofici. Con questo aumento di risorse pensiamo di prevedere dei presidi nei quartieri periferici affidati alla polizia locale. Una sorta di front office del Comune a cui i nostri anziani, che magari faticano a venire in centro, possano rivolgersi per le loro richieste. Rassicurati dal fatto di rivolgersi a personale in divisa. I vigili urbani in questo modo porteranno anche un po’ di legalità in quartieri dove spesso c’è bisogno di qualche giro in più».
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