Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE. L'INIZIATIVA

C’è la scuola per il 'no' alla violenza

Al Polo Romani di Casalmaggiore 'Affetti Collaterali’ 2.0, avviato grazie all’associazione MIA

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

02 Maggio 2024 - 19:14

C’è la  scuola per il 'no' alla violenza

CASALMAGGIORE - La palestra del Polo Romani questa mattina è stata cornice delle attività di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne legate al progetto ‘Affetti Collaterali’ 2.0, avviato grazie all’associazione MIA - Movimento Incontro Ascolto, il centro antiviolenza di Casalmaggiore guidato dalla presidente Annise Grandi, in collaborazione con il fumettista Gianluca ‘Foglia’ Fogliazza. Docente referente è Maria Grazia Arigò.

«Anche quest’anno - ha spiegato la dirigente scolastica Daniela Romoli - abbiamo continuato la collaborazione con l'associazione MIA per sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza contro le donne. Il progetto prevede la formazione di studenti che poi con le attività di ‘ricaduta’ su ragazzi più giovani coinvolgono e sensibilizzano i loro compagni».

Chandra Silenzi di MIA ha aggiunto che «ci sono state alcune giornate di laboratorio e ora questo gruppo di ragazzi delle classi seconde, misto, di vari indirizzi, ha partecipato e si è formato quindi come peer educator nei confronti dei ragazzi di prima. Il centro antiviolenza MIA da diversi anni collabora con l'Istituto Romani e in generale con le scuole del territorio, in quanto la prevenzione e appunto il sollecitare le nuove generazioni al cambiamento culturale è parte del lavoro della nostra associazione».

Rebecca Tamacoldi, sempre di MIA, ha aggiunto che «i ragazzi e le ragazze delle classi seconde che hanno partecipato al laboratorio stanno restituendo in diverse forme scelte da loro liberamente i vari contenuti che abbiamo trasmesso loro durante le giornate laboratoriali e le stanno trasmettendo ai propri compagni e compagne di scuola con giochi con dibattito, con spiegazione anche di informazioni tecniche. Quello che si voleva portare avanti con effetti collaterali è proprio questo, cioè il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze. Nel lavoro di prevenzione è fondamentale, per apportare il cambiamento che vorremmo».

Durante i laboratori gli studenti hanno riflettuto, anche attraverso ‘lo scarabocchio’ e il gioco, sulla violenza di genere, dalla definizione alle sue diverse manifestazioni con approfondimenti sui concetti di genere, stereotipi, pregiudizi e sulle forme di violenza ‘normalizzata’ nel linguaggio e nelle relazioni.

Fogliazza ha spiegato che il suo ruolo era di «creare quella confusione ordinata e divertita per fare in modo che tutto appaia il meno formale possibile, anzi che sia più informale, con il mio linguaggio da disegnatore. Attraverso l'immediatezza del disegno ho potuto trasmettere ai ‘peer’ storie reali di donne che hanno subito diverse forme di violenze».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400