L'ANALISI
CASALMAGGIORE. LA CELEBRAZIONE
25 Aprile 2024 - 16:07
CASALMAGGIORE - Buona partecipazione oggi alla celebrazione del 25 Aprile. Dopo la messa in San Francesco e i cortei per la posa delle corone, accompagnati dalla Banda Estudiantina, è stata la volta degli interventi dal palco. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha riflettuto sul significato storico della data e ricordato anche il sacrificio di coloro che persero la vita durante i conflitti e il ritiro dei militari tedeschi, citando specificamente «Gino Avigni, Aldo Formis, Luigi Valdisturlo, Giovanni Favagrossa, il mio prozio, e Carlo Martelli».
Ha anche parlato del suo decennio come sindaco, un periodo segnato da cambiamenti significativi. «Dieci anni di cambiamenti, dove non vediamo più i reduci della seconda guerra mondiale, come Giuseppe Rossi, Antonio Baroni, Aurelio Magni e tanti altri rappresentanti delle associazioni combattentistiche che erano sempre qui al nostro fianco. Quello che però dobbiamo pensare di portare avanti tutti, non solo gli amministratori, sono i valori di civiltà che abbiamo ricevuto dai nostri avi». Vincenzo De Salvo, capogruppo degli alpini locali, ha sottolineato il profondo significato storico e attuale della Costituzione italiana, ricordando che dietro ogni articolo vi sono i sacrifici dei giovani morti nella Resistenza.
Rebecca Vezzosi, studentessa del Polo Romani, ha sottolineato l'importanza di mantenere vivi gli ideali di pace in un momento in cui il mondo è segnato da conflitti. Ha citato il libro "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern per illustrare la cruda realtà della guerra e ha esortato la sua generazione a sognare e costruire un futuro di pace, sottolineando l'importanza della partecipazione democratica. Infine Giancarlo Roseghini, presidente dell’Anpi locale, ha ricordato i compagni perduti nel corso degli anni, come «Aurelio Magni, Pino Rossi, Fulmine, Auro Bernini, Antonio Baroni, Giorgio Lipreri».
Ha espresso il desiderio che il 25 Aprile diventi una festa unificante e ha posto l'accento sulla responsabilità personale di chi giura sulla Costituzione, sottolineando l'importanza di rispettare i propri impegni al di là delle convinzioni politiche. Roseghini ha evidenziato la necessità di distinguere chiaramente la storia italiana pre e post-Costituzione, criticando coloro che tentano di normalizzare il periodo fascista e le sue politiche belliche. Infine, ha celebrato la Resistenza come un movimento trasversale che includeva diverse ideologie, unite dal desiderio di liberare l'Italia e migliorare le condizioni sociali e lavorative.
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